"Sconfitta netta, ma il Pd non mi ha aiutato"

Cesetti: nessuna iniziativa elettorale a Fermo e Sant’Elpidio. "Come si fa a permettere le due facce di Italia Viva o a Rotoni di prendere tanti voti?"

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di Stefano Cesetti

Una settimana dopo l’esito del voto, a mente fredda, la sconfitta alle elezioni regionali appare ancora più difficile da digerire per il centrosinistra. Cosa ne pensa Fabrizio Cesetti, uno dei protagonisti finiti all’opposizione?

Avvocato, lei puntava a diventare il candidato del Fermano con più preferenze e alla vice presidenza. È risultato secondo e ha vinto il centrodestra. Anche se rieletto, la sua non è una mezza sconfitta?

"Lo ammetto, è una sconfitta. Aver ottenuto poche preferenze in meno di Putzu, il più votato, e l’essere tornato in Consiglio regionale sono solo soddisfazioni personali, purtroppo il fatto grave è che il centrosinistra ha perso e anche male".

Quali elettori vi hanno voltato le spalle?

"Non è stato un tradimento, piuttosto non siamo riusciti a fare percepire quanto di buono fatto per il Fermano e la necessità di una continuità dell’azione di governo. Per quanto mi riguarda, non sono stato messo in condizione di farlo".

In che senso?

"Come nel ’92, quando venni eletto deputato soprattutto grazie ai voti dell’entroterra, ho potuto fare campagna elettorale solo al 50%. A Porto Sant’Elpidio non ho potuto mettere piede perché, legittimamente, i candidati sostenuti dal Pd erano Pasquali e Giacinti, a Sant’Elpidio a Mare mi hanno fatto organizzare solo un’iniziativa, peraltro annullata causa maltempo. A Fermo, dove la Giunta Ceriscioli ha garantito l’Iti urbano, l’ospedale e tanto altro, non mi hanno organizzato incontri e un avversario come Di Ruscio ha avuto così campo libero. Nel capoluogo più della metà delle mie preferenze sono consensi di persone che poi alle comunali non hanno votato per il Pd".

Avete ottenuto l’area di crisi complessa con 30 milioni di risorse, eppure sono state le sirene del centrodestra a fare più presa con imprenditori e associazioni di categoria. Come lo spiega?

"Il mondo imprenditoriale è noto per avere le orecchie dritte, ha capito l’aria che tirava ed è salito per tempo sul carro del vincitore".

La Giunta Ceriscioli ha distribuito 210 milioni di bonus Covid ad artigiani, commercianti, società sportive, a chi ha comprato bici e monopattini elettrici eppure, visti i risultati, tanti dei beneficiari hanno votato Acquaroli. C’è stato un difetto di comunicazione?

"Sicuramente, ma questa è un’altra dimostrazione dei limiti della politica. Le realizzazioni producono scontenti e ingrati. Vi faccio un esempio: ad Amandola abbiamo riservato tanti interventi, a iniziare da ospedale e circonvallazione, cinque giorni prima delle elezioni il sindaco propone addirittura la cittadinanza onoraria a Ceriscioli, e invece gli elettori di quel paese fanno vincere il centrodestra con oltre il 65% dei voti. Questa è ingratitudine".

Masticherà amaro nel vedere Acquaroli e i suoi gestire tante risorse da voi procurate?

"Tutt’altro, sono contento. Lascio un bilancio tra i migliori d’Italia, che ha finanziato tutti i più grandi interventi (Aerdorica, Confidi unico, aree di crisi, riforma delle Province). A loro il compito di completarli o renderli cosa compiuta. Il bilancio è la più grande opera pubblica da me realizzata dopo la Provincia di Fermo".

Teme che il cambio di maggioranza possa bloccare la realizzazione del nuovo ospedale?

"Assolutamente no, non potrebbero anche se volessero. Ci sono risorse certe, liquide ed esigibili. Proporrò al centrodestra di destinarne altre per le eccellenze di cui l’ospedale dovrà essere dotato".

Quali priorità per il Fermano si sente di suggerire alla nuova maggioranza regionale?

"Quelle delineate nella progettualità dell’area di crisi complessae che anche il Governo ha sottoscritto. Innanzitutto, un forte ammodernamento infrastrutturale, sia immateriale (banda ultra larga) sia soprattutto materiale: terza corsia dell’A14 fino a Pedaso e progettualità per un collegamento da lì con la A24 a Teramo, la Mare-monti, la Mezzina verso la Valdaso, la strada Ete morto verso la zona del cappello, il piano di difesa della costa e la valorizzazione del porto sangiorgese".

Teme che il declino del centrosinistra non sia finito?

"Dipende da noi. Non si può far finta di niente, serve un forte dibattito interno sulle prospettive del Pd e del centrosinistra, e su cosa fare con i 5Stelle".

A Fermo i partiti sono quasi scomparsi e impera il civismo. Perché?

"Perché i partiti abdicano al loro ruolo. Giusto che Italia Viva alle regionali candidi Terrenzi, di cui non capisco l’astio verso di me che ho ben visto la sua presenza, ma quel partito poi alle comunali a Fermo non doveva stare con Calcinaro. A Servigliano, paese del senatore Verducci e dove il Comune è guidato da una maggioranza di civici ed esponenti del Pd, a partire da Pompozzi vice presidente della Provincia, coma fa il Pd ad accettare che alle regionali il sindaco si candidi e porti voti al centrodestra? Giacinti ed io i voti li abbiamo portati, altri no".

Come risollevare il Pd?

"Il partito ha bisogno di una guida che eserciti autorità, ma vestita di autorevolezza, che va guadagnata sul campo".

I prossimi cinque anni in Consiglio regionale saranno il suo ultimo impegno politico?

"Nel 2025 terminerà la mia esperienza in Regione, ma non abbandonerò la politica anche se la politica non è la mia vita, in quanto esercito la professione di avvocato. Darò il mio contributo per formare una nuova classe dirigente, lasciando spazio a giovani che non si devono però limitare alla protesta, ma organizzare proposte".

Chi vede come nuovo Cesetti?

"Non è difficile essere come Cesetti. Occorrono impegno, determinazione, studio e quella fortuna che è l’incrocio tra talento e occasione. Darò l’occasione, ma il talento dovrà venire fuori con coraggio e passione".