
Erano soliti posizionarsi davanti al Serd, dove vengono trattati i tossicodipendenti, per assicurarsi una clientela fragile e sempre pronta a...
Erano soliti posizionarsi davanti al Serd, dove vengono trattati i tossicodipendenti, per assicurarsi una clientela fragile e sempre pronta a ricadere in quelle trappole chiamate eroina e cocaina. Avevano però dovuto fare in conti con i carabinieri della Sezione radiomobile di Fermo e quelli di Porto Sant’Elpidio che, grazie ai costanti controlli del territorio e all’efficace attività informativa condotta, anche con la preziosa partecipazione dei cittadini, avevano identificato due pericolosi malviventi responsabili del traffico di droga nella zona. Per questo motivo, a conclusione delle indagini, un 20enne e un 21enne, entrambi tunisini, sono stati rinviati a giudizio. Ora dovranno comparire alla sbarra per rispondere del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
A seguito di predisposti servizi di osservazione e pedinamento, nella tarda mattinata del 15 febbraio scorso, i militari dell’Arma avevano svolto un intervento mirato che aveva consentito di arrestare in flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio il 20enne tunisino, con residenza a Messina e pregiudicato, e il 21enne suo connazionale, senza fissa dimora, anch’egli pregiudicato. Durante il mirato servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di stupefacenti, i due giovani erano stati controllati all’interno del parco pubblico di Porto Sant’Elpidio, situato in via Rossini, nei pressi del Serd, il Servizio per le tossicodipendenze, mentre erano intenti ad occultare nel terreno, nei pressi di un albero, un barattolo di plastica. I carabinieri avevano quindi deciso di intervenire.