Potrebbe accadere a tutti, quello che è successo a Foggia qualche giorno fa, capita in questi tempi così accesi e esagerati che si possa dare al personale sanitario la colpa di tutto e si finisca addirittura ad alzare le mani.
Ha fatto il giro del web il video in cui si vede personale sanitario del pronto soccorso chiudersi dentro una stanza per non essere travolti dall’ira dei parenti di una ragazza morta poco prima.
Accade ma non deve accadere mai più, erano gli eroi quotidiani sotto pandemia, sono le stesse persone e ci mettono il cuore di sempre, saltano turni, ferie e con il personale ridotta all’osso nella maggior parte dei casi. Il direttore dell’Ast di Fermo, Roberto Grinta, sottolinea che si tratta di un fenomeno assurdo da prevenire in ogni modo: "Innanzitutto vorrei esprimere la totale solidarietà, personale e di tutta la nostra Ast, al personale che ha subìto la recente aggressione a Foggia – ha detto il direttore Grinta –, come pure a tutti i sanitari che subiscono o hanno subito violenze verbali e fisiche in tutta Italia".
A Fermo si è cercato di non lasciare niente al caso, con la forte collaborazione della Prefettura e delle forze dell’ordine tutte e soprattutto di proteggere, er quanto possibile, i lavoratori e le lavoratrici che quotidianamente sono in prima linea ad assistere la più svariata categoria di paziente : "Per quanto ci riguarda, il nostro Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo è dotato di impianti di videosorveglianza, può godere di una vigilanza privata operativa H24, con anche più agenti in servizio contemporaneamente, e di un posto di polizia con la presenza di agenti della Questura di Fermo. Purtroppo anche nel recente passato i nostri sanitari sono stati costretti a vivere episodi deprecabili ma fortunatamente la rete della sicurezza ha funzionato alla perfezione scongiurando una degenerazione delle situazioni. L’attenzione di questa Ast nei confronti della sicurezza di tutto il nostro personale è massima, a partire dal personale del Pronto soccorso che essendo in prima linea, è maggiormente esposto a episodi di violenza. Ma la rete di sicurezza consente di vigilare efficacemente sull’intero blocco ospedaliero e, più in generale, su tutta la sanità fermana".
È la sinergia a fare la differenza, i sanitari sanno gestire le difficili situazioni, anche se sempre più spesso si trovano a gestire problematiche psichiatriche e situazioni critiche, nell’unico ospedale del territorio capace di accogliere le emergenze di ogni tipo. È essenziale continuare a collaborare, tutti insieme: "Colgo l’occasione per ringraziare la prefettura, la questura e tutti i componenti del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per la costante attenzione nei confronti della nostra sanità e, certamente, il personale del Pronto soccorso, medici, infermieri, operatori ss, per l’impagabile lavoro che svolgono ogni giorno al servizio della collettività con abnegazione, responsabilità e assoluta professionalità. Di questo dovremmo tutti essere loro grati", conclude Grinta.
Angelica Malvatani