FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Aggressioni su autobus e treni. Controllori a lezione di autodifesa: "Insegniamo a evitare le violenze"

L’istruttore Depunzio della palestra V.Bo propone corsi per gli operatori del trasporto pubblico "È gratuito, segno di riconoscimento per il loro lavoro. Spiego tecniche per gestire ogni situazione".

Aggressioni su autobus e treni. Controllori a lezione di autodifesa: "Insegniamo a evitare le violenze"

Luca Depunzio durante una dimostrazione in palestra nell’ambito di una lezione di autodifesa

"Biglietti prego". A volte bastano queste due parole (banalissime e quotidiane per chi utilizza i mezzi pubblici) per scatenare la violenza contro capitreno, autisti o controllori. Le cronache sono piene di episodi di questo tipo e il trend del fenomeno preoccupa gli addetti ai lavori. È anche per questo che a Ferrara c’è una palestra che offre un corso di autodifesa gratuito per chi lavora su treni e autobus. Sia chiaro, il principale obiettivo dell’insegnamento è quello di ‘disinnescare’ verbalmente situazioni potenzialmente pericolose, senza dover arrivare alla difesa fisica. Ma per farlo servono comunque le ‘dritte’ di un esperto. E questo esperto, nel nostro caso, è Luca Depunzio, istruttore di difesa personale che insegna alla palestra V.Bo di via Recchi. Per prima cosa, Depunzio spiega il perché della gratuità del corso per i lavoratori dei trasporti. "Penso che dobbiamo essere riconoscenti a determinate categorie professionali – spiega –, e lo dico da pendolare. Diciamo che è una forma di gratitudine e rispetto nei loro confronti". Il corso è iniziato il 5 novembre e conta giù quattro lavoratori del settore iscritti.

Ma in cosa consiste l’insegnamento? È presto detto. "Il primo obiettivo – spiega l’istruttore – è saper riconoscere visivamente una persona potenzialmente pericolosa. Poi si analizza come nasce e si sviluppa un’aggressione, capendo quali sono le strade possibili per gestirla". Insomma, si parte cercando di prevenire alla radice la situazione conflittuale. Nel caso in cui tutto ciò non fosse possibile, Depunzio insegna una serie di strategie utili per avere il controllo della situazione e gestire lo stress che essa comporta. "Agli allievi spiego alcune tecniche verbali e la gestione delle emozioni proprie e dell’altro al fine di evitare l’escalation – aggiunge –: quali parole utilizzare, quale atteggiamento adottare, come utilizzare il corpo e le mani senza provocare una reazione violenta nella persona che abbiamo davanti. Insomma, un approccio verbale e strategico per farla ragionare". In alcuni casi, però, l’esplosione di violenza non dà la possibilità di un approccio soft e ci si trova a dover subito affrontare un’aggressione vera e propria. "Al corso illustriamo le aggressioni più comuni – prosegue Depunzio –. Lo spintone, lo schiaffo, il calcio frontale. Insegniamo a essere pronti psicologicamente ai quattro o cinque tipi di attacco più diffusi". Coltello compreso. "Si proveranno a vari livello di intensità diverse tecniche di difesa personale concrete ed efficaci che possono essere utilizzate, se necessario, per immobilizzare i personaggi pericolosi in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine – conclude l’istruttore –. La difesa personale, sebbene non sia l’unica soluzione al problema, ma la misura estrema, certe volte diventa necessaria. Uno strumento indispensabile del quale non si può assolutamente fare a meno".