REDAZIONE FERRARA

"Ata, insegnanti e dsga. Siamo in alto mare in molti comprensivi"

La denuncia dei sindacati: "Personale, forti ritardi"

Monica Ottaviani, segretaria generale Flc Cgil Emilia Romagna «Slittano anche i tempi per conferire le supplenze»

Monica Ottaviani, segretaria generale Flc Cgil Emilia Romagna «Slittano anche i tempi per conferire le supplenze»

Per chi suona la campana, sarà un inizio di scuola in salita. Rallentamenti sulle graduatorie, assegnazioni ancora in alto mare e mancanza – sia per il personale Ata, che per quello docente così come per le dsga – di personale più o meno a macchia d’olio. In particolare, a mancare sono i collaboratori scolastici di terza fascia che rischiano di arrivare nelle scuole della Provincia – i precari per intenderci – a settembre inoltrato. Ed è per questo che le scuole rischiano di partire con le attività senza personale sufficiente. La situazione che descrivono i sindacalisti ferraresi di Cgil, Cisl e Uil del comparto scolastico, non è per nulla rassicurante. Anzi, le problematiche legate ai ritardi rischiano di non essere di facile risoluzione. "La genesi dei tanti problemi che caratterizzeranno questo problematico inizio delle attività scolastiche – dice Mauro Santi (Cgil) – ha sicuramente un respiro nazionale. Le segreterie degli istituti scolastici e il personale degli uffici scolastici ha lavorato alacremente quest’estate, ma sempre in condizioni di incertezza. Siamo in forte ritardo in particolare per l’assegnazione del personale Ata, che svolge un ruolo fondamentale all’interno degli istituti. Non si sanno ancora le assegnazioni provvisorie né gli utilizzi. Insomma, siamo in alto mare e di questo passo il personale, fra l’altro precario, arriverà nelle scuole non prima di settembre inoltrato". Paolo Accardo (Uil) si sofferma su due questioni. La prima è sempre legata al personale ata "senza il quale sussiste un problema legato all’apertura stessa di molti plessi scolastici, che si troveranno in forte difficoltà nel garantire il corretto svolgimento delle attività scolastiche". A livello nazionale "mancano qualcosa come duecentomila supplenti". Il secondo focus è legato alle cattedre di sostegno sulle quali "si registrano enormi ritardi, generando tanti disagi agli istituti secondari e non solo". Anche Anna Cavallini (Cisl) pur ammettendo che "i ritardi ci sono un po’ tutti gli anni", pone l’accenno sulla necessità di "accelerare i tempi per l’assegnazione del personale ata di terza fascia". "Lo scorso anno – spiega – le procedure di nomina in ruolo del personale ata si sono tenute tra il 16 e il 21 di agosto. Quest’anno, sono invece terminate il 27. Una settimana più tardi, con tutto quello che ne consegue". Quindi insomma pur essendo più o meno abituati a partire con il fiato coro, quest’anno rischiamo l’apnea. "Con gli organici ridotti sul personale ata – riprende Cavallini – gli istituti partiranno senza numeri di addetti adeguati alla necessità, con tutti i disservizi che una situazione di questo tipo può generare. Questo coinvolge anche le figure degli ex dsga, che sono fondamentali anche per la gestione finanziaria degli istituti scolastici". "L’anno scolastico parte male. Risulta incomprensibile una riduzione dei posti del 10% rispetto a quelli dello scorso anno – dichiara Monica Ottaviani Segretaria Generale Flc Cgil Emilia Romagna – soprattutto se si pensa che questo personale garantisce l’assistenza, la sorveglianza, la pulizia, l’attivazione dei laboratori, l’organizzazione e la gestione delle complesse procedure per garantire non solo l’apertura delle scuole ma anche il suo buon funzionamento. A questo problema, che assume anche un rilievo di tipo occupazionale non trascurabile, si aggiunge anche lo slittamento dei tempi per il conferimento delle supplenze. Non si può pensare che la scuola pubblica dell’Emilia Romagna continui ad arretrare nei numeri e nella qualità. E’ importante in questa fase, l’attenzione dei sindaci e della Regione per rivendicare, insieme alla rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, una scuola di qualità, sicura, garante del diritto allo studio ma anche del diritto al lavoro e di un lavoro dignitoso".

Federico Di Bisceglie