MATTEO RADOGNA
Cronaca

Azzerati Carife in lutto. Addio a Giovanni Marchi: "Era uno dei paladini dei risparmiatori"

Se n’è andato all’età di 78 anni uno dei fondatori del movimento. Lascia la moglie Giovanna Mazzoni, guida degli ex azionisti della banca. "Per noi era un punto di riferimento sempre in prima linea nelle proteste".

Se n’è andato all’età di 78 anni uno dei fondatori del movimento. Lascia la moglie Giovanna Mazzoni, guida degli ex azionisti della banca. "Per noi era un punto di riferimento sempre in prima linea nelle proteste".

Se n’è andato all’età di 78 anni uno dei fondatori del movimento. Lascia la moglie Giovanna Mazzoni, guida degli ex azionisti della banca. "Per noi era un punto di riferimento sempre in prima linea nelle proteste".

Era un azzerato Carife, Giovanni Marchi, sempre in prima linea nelle proteste. Con il suo immancabile striscione anche davanti alle abitazioni sia di Matteo Renzi che di Maria Elena Boschi. Non si è mai arreso, neanche davanti a un male che sperava di sconfiggere. Purtroppo, l’altro giorno, all’età di 78 anni, Giovanni Marchi ha lasciato la moglie e gli amici, a causa di una malattia che non gli lasciato scampo. Dopo tante lotte – con l’obiettivo di vedersi riconosciuti i diritti degli obbligazionisti Carife – gli ex azionisti hanno perso un punto di riferimento. La moglie di Marchi, Giovanna Mazzoni, guida degli azzerati, era con il marito l’altro giorno fino all’ultimo all’ospedale di Verona. Lei, che dopo il crac Carife e il Salvabanche, fu querelata per l’incursione alla Festa dell’Unità di Bologna quando urlò al segretario Pd, Matteo Renzi "voi avete rubato, rivogliamo i nostri soldi". Querela poi ritirata con tanto di scuse. La notizia della morte di Marchi ha rattristato gli azzerati. A cominciare da Milena Zaggia, amica dell’uomo, una delle ultime ad averlo salutato: "Con affetto e gratitudine, ricordiamo Giovanni – sottolinea –. Sebbene sofferente da anni, non ha mai smesso di lottare e ha affrontato ogni battaglia con coraggio. Con gli amici ferrovieri in ogni luogo. Con gli azzerati Carife in piazza. Con la famiglia e amici in ogni stanza. Ci ha trasferito pillole di saggezza, onestà e forza insieme all’adorata moglie Giovanna. Il suo amore per la famiglia, gli amici e i treni, resterà sempre nei nostri cuori. Giovanni è stato un uomo speciale che lascia un vuoto immenso. Grazie per tutto ciò che ha insegnato e per i sorrisi che ci ha sempre e comunque donato. Ad augurargli buon viaggio ci siamo tutti: amici ferrovieri, risparmiatori azzerati, ’No Salvabanche’ e il Movimento Risparmiatori Traditi". Anche alle ultime elezioni di Ferrara, Zaggia ricorda il sostegno di Marchi: "Mi venne a trovare al banchetto della lista di Fabbri. Mi ha sempre seguito in tutto ciò che facevo. Non fu il fondatore del gruppo degli azzerati, ma sicuramente ebbe un ruolo fondamentale. Una colonna portante per tutti i noi, perché non si arrese mai, come del resto sua moglie. Con lui viene a mancare un pezzo del nostro movimento, un ingranaggio indispensabile per fare funzionare il motore delle iniziative". Zaggia è andata a trovarlo in ospedale a Verona: "Quando sono entrata nella stanza era cosciente e gli ho chiesto, nel caso mi avesse riconosciuta, di sbattere le palpebre. Cosa che lui ha fatto. Forse sono stata una delle ultime persone a trovarlo ancora cosciente. Un ultimo saluto a un guerriero, a un uomo che per me resta un esempio". E aggiunge: "La città di Ferrara si lamenta, ma non sa quello che deve fare e Giovanni era invece uno dei simboli di chi lottava contro le ingiustizie". Marchi non mancò mai alle proteste in giro per l’Italia: "C’era quando ci presentammo in quattro a Modena, davanti all’edificio dove era in corso l’assemblea Bper – racconta Zaggia –. Non ci fecero entrare ma volevamo esporre soltanto le nostre ragioni, visto che Bper aveva assorbito Carife. Poi Giovanni fu presente alle proteste a Roma, ad Arezzo e pure a Laterina, davanti alla casa di Maria Elena Boschi. Ci mancherà tanto e la sua perdita lascia un vuoto incolmabile".