REDAZIONE FERRARA

“C’è la Bolkestein, non si paga”: bagnini picchiati dai turisti

Porto Garibaldi (Ferrara), due aggressioni in poche ore. La testimonianza choc del proprietario dell’Astor e consigliere Pier Paolo Carli: “Noi balneari, vittime di un clima d’odio”

Pier Paolo Carli, presidente del consiglio comunale e titolare con il padre Giuseppe del bagno Astor. Aggredito da un turista che gli ha messo le mani al collo

Pier Paolo Carli, presidente del consiglio comunale e titolare con il padre Giuseppe del bagno Astor. Aggredito da un turista che gli ha messo le mani al collo

Comacchio (Ferrara), 1 settembre 2024 – Pier Paolo Carli, presidente del consiglio comunale e titolare dell’Astor (Porto Garibaldi), aggredito da una turista che gli ha messo le mani al collo. “La spiaggia non è vostra”, le sue parole, si è rifiutata di pagare ombrellone e lettino. Alex Ferroni, titolare del Capri (Estensi), l’altra vittima. Testata e pugno in faccia, sul ring un turista di 50 anni. Ferroni gli aveva chiesto di spostare l’ombrellone che aveva piantato davanti alla prima fila. Il bilancio, la frattura al naso. E per entrambi tanta amarezza.

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Come si sente?

“Sono molto provato, non mi sento ancora tanto bene. E’ stata una scena allucinante”, raconta Pier Paolo Carli, titolare dell’Astor

Com’è andata?

“Una coppia di turisti. Avevano preso ombrellone e due lettini, per una settimana. Sono venuti a pagare il conto, mi hanno chiesto anche lo sconto”

Li ha fatti risparmiare?

“Sì, siamo a fine stagione. Gli ho fatto un 20% di sconto”

Di che cifra parliamo?

“Non credo sia un conto esorbitante, veniva 73 euro”

L’hanno ringraziata?

“Per niente, mi hanno detto che non avevano soldi. Che sarebbero passati a pagare tra qualche giorno”

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E lei, si è rifiutato?

“No, mi piace trattare bene i clienti. Ho detto che andava bene, ma di dirmi chi erano”

Le hanno dato la carta d’identità?

“Proprio per niente, hanno cominciato ad indietreggiare, ad allontanarsi per scappare, non avevano alcuna intenzione di pagare. Questa la verità”

Con quale motivazione?

“Mi hanno detto che siamo degli usurpatori, che la spiaggia non è la nostra ma dello Stato. Che c’era la direttiva Bolkestein e che le spiagge sarebbero andate all’asta, che non avevamo il diritto di chiedere soldi a loro. Che eravamo dei farabutti”

E’ successo davanti alla cassa?

“No, erano già all’esterno dello stabilimento”

Ha chiamato i carabinieri?

“Li ho seguiti, fino al lungomare. Ho cercato di far capire loro che non eravamo proprio per niente usurpatori, che quello che c’è sulle spiagge ce lo siamo guadagnati. E’ opera nostra”

Eravate solo voi tre in mezzo alla strada?

“No, c’erano alcuni miei conoscenti, persone che hanno seguito tutta la scena. Anche loro increduli”

Insomma hanno pagato o no?

“Pagato? Ma quando mai. Si è messa ad urlare, continuava ad alzare la voce. Io a quel punto le ho risposto, sempre tenendo le mani dietro la schiena”

Non solo parole

“Macché, all’improvviso mi ha messo le mani al collo, stringeva. Ancora adesso faccio fatica a deglutire. Poi, non ho capito come ha fatto, mi sono trovato con una serie di graffi alle braccia. Mi sono sentito male”

I carabinieri sono arrivati?

“Sì, hanno preso le generalità dei due turisti. Ed è arrivata anche l’ambulanza. Non volevo andare al pronto soccorso, sono stati i medici che mi hanno costretto ad andare in ospedale per fare dei controlli. Avevo la pensione a duemila, non stavo in piedi”

I colleghi del Comune?

“Ho ricevuto attestati di solidarietà da tutto il consiglio comunale, dal sindaco Pierluigi Negri, dal segretario del Pd Michele Farinelli. Si sono dimostrati dei galantuomini. La politica qui non deve entrarci, tutti hanno condannato quello che è successo”

E’ colpa della Bolkestein?

“Ci sono persone che sull’onda della direttiva europea ci definiscono usurpatori, ci accusano di esserci arricchiti. Queste parole creano un clima d’odio nei nostri confronti, clima d’odio che in alcune persone finisce per attecchire. Sì, penso che quello che mi è successo sia l’effetto di tutta questa situazione”.