Castello di Galeazza, pienone di visitatori

L’evento organizzato dal Fai nell’edificio storico sul confine con XII Morelli ha registrato un vero boom.

Castello di Galeazza, pienone di visitatori

Code interminabili per visitare la struttura che era stata danneggiata dal sisma e che anche in passato, essendo proprietà privata, non era accessibile

Grande successo per il gruppo Fai di Pieve di Cento, che in accordo con la proprietà, questo week end ha aperto per la prima volta al pubblico il Castello di Galeazza, immobile storico sul confine con XII Morelli che trova origini nel 1300 e che aveva avuto seri danni dal sisma del 2012, e che in questi due giorni, si è mostrato in tutta la sua bellezza nonostante la presenza ancora del cantiere attivo. "In questi due giorni ci sono stati 2.100 visitatori – dice Giovanna Baraldi, responsabile Fai di Pieve – Per domenica avevamo previsto 1.200 persone e siamo riusciti invece a farne entrare 1.400 con un grande sforzo e con fuori in tanti, che hanno atteso ugualmente senza poter entrare, perché con il buio non era più possibile visitare. Se anche avessimo voluto continuare non si sarebbe potuto. Alle 15 avevamo già tutti i turni coperti fino alle 18 e dunque si è dovuto chiudere a quell’ora. Sicuramente si penserà a replicare la cosa: la proprietaria sta seguendo il restauro ancora in atto e quando il cantiere sarà finito, se non prima, sicuramente ci sarà un’altra occasione di visita".

Un impegno di tanti volontari, dunque, per far conoscere questa bellezza, nove le guide che si sono turnate e gente in attesa fin dalle 8 del mattino. "Ci aspettavamo una grande affluenza perché il luogo è molto amato sul territorio ed è stato chiuso da sempre – prosegue –. Anche prima del sisma era una proprietà privata e raramente, o solo per pochi, era possibile accedere. La curiosità e l’interesse di vederlo per la prima volta, o di rivederlo, era altissima. Tuttavia, ci sono dei vincoli di entrata nel castello, per dimensioni e logistica, come ad esempio per la torre, dove non può entrare più di un numero ristretto". Un grande sforzo organizzativo per i volontari del Fai che, grazie alla disponibilità della proprietà, hanno reso accessibile a molti la conoscenza di questo luogo.