REDAZIONE FERRARA

Codigoro: caduta di un pino domestico solleva preoccupazioni sulla gestione del verde

Un pino domestico crolla a Codigoro, schiacciando auto. Marco Barboni chiede una gestione attenta del verde urbano.

Il consigliere comunale Marco Barboni vicino a ciò che rimane del pino caduto lunedì

Il consigliere comunale Marco Barboni vicino a ciò che rimane del pino caduto lunedì

Un grande pino domestico, alto circa trenta metri, è franato a terra lunedì pomeriggio, in via Resistenza a Codigoro di fronte al Bar H, invadendo la strada e schiacciando due automobili parcheggiate sull’altro lato della strada.

"Siamo tutti felici non sia successo l’irreparabile - afferma il consigliere di opposizione Marco Barboni - ma il peggio è stato evitato solo per pura fortuna. Per questo mi appello al primo cittadino codigorese e a tutta la giunta per una corretta e attenta gestione del verde. Se posso suggerirei l’assunzione di un agronomo esperto o di cercare fra la popolazione di Codigoro persone con competenze per censire il patrimonio ambientale - prosegue Barboni - che mi risulta alcuni anni fa fosse di circa 6.000 piante". Ma questo sarebbe solo il primo passaggio. "Successivamente sarebbe importante effettuare una valutazione sul loro stato e in futuro mettere a dimora piante, che non creino problemi durante la loro crescita. Credo sarebbe fare un insulto all’intelligenza del sindaco Alice Zanardi, non rendersi conto che se il pino fosse caduto mentre transitavano dei passanti o gli studenti per recarsi alle scuole che ci sono di fronte o chi era nell’auto fosse arrivato un quarto d’ora più tardi - conclude il consigliere di minoranza - oggi saremmo a parlare di una tragedia, con conseguenze irreparabili".

L’amministrazione comunale ha un’assicurazione sul verde e quindi per i proprietari della Fiat Punto e della Renault Clio, rimaste schiacciate dal pino, non dovrebbero esserci problemi ad ottenere il dovuto risarcimento. Sulle cause della caduta l’esperto di erbe Remo Finessi afferma "due pini così vicini erano un rischio, infatti erano piegati uno opposto all’altro e quello rimasto in piedi dovrà essere abbattuto. Occorre quando si mettono a dimora le piante prevederne lo sviluppo finale, sennò succedono queste cose accentuate dal terreno imbibito dalle piogge con le radici che non riuscivano più ad ancorarsi, con risultato di una caduta quasi scontata."