REDAZIONE FERRARA

Dalla pace di Lennon alla Tempesta. Gli studenti conquistano Parigi

La classe 3G del liceo . Carducci protagonista. al summit del Project . Infinity all’Ocse.

La classe 3G del liceo . Carducci protagonista. al summit del Project . Infinity all’Ocse.

La classe 3G del liceo . Carducci protagonista. al summit del Project . Infinity all’Ocse.

La classe 3G del Liceo Carducci, progetto Musica e Spettacolo, ha partecipato in presenza al summit del Project Infinity presso Ocse a Parigi nell’ambito del Pn coesione Italia 21-27.

Il Project Infinity (progetto per l’educazione, l’inclusione e il benessere scolastico) è un progetto internazionale creato dall’Ocse che ha l’obiettivo di definire le buone prassi per la scuola del futuro. A Parigi sono stati presentati i vari progetti che le scuole di tutto il mondo hanno realizzato per l’evento.

La classe che ha partecipato è caratterizzata dalla presenza di 2 studenti che utilizzano diversi mezzi espressivi: Caa (comunicazione aumentativa alternativa) e codice Braille. In ottica bio-psico-sociale (Icf) i docenti della classe cercando di creare un contesto inclusivo, si sono chiesti quali fossero le barriere da ridurre e quali facilitatori potessero essere attivati.

Durante l’attività didattica, tutti gli studenti hanno seguito un modulo di formazione di base sull’utilizzo della Caa (Comunicazione aumentativa alternativa) e sulla conoscenza del linguaggio Braille propedeutici alla realizzazione del prodotto: gli studenti sul palco dell’auditorium della sede Ocse di Parigi, hanno eseguito su base registrata la canzone di John Lennon “Give peace a chance” mentre scorreva sul maxi schermo la traduzione del testo della canzone in Caa e Braille. Inoltre, hanno recitato il monologo finale tratto da The Tempest di William Shakespeare.

L’attribuzione dei ruoli è stata fatta tenendo conto delle volontà degli studenti, cercando di valorizzare i punti di forza e le competenze di ciascuno: è stata data voce a tutti gli studenti ed anche coloro che generalmente faticano ad esporsi e sono meno visibili hanno avuto la possibilità di dare il proprio contributo, migliorando l’autostima e con un ritorno positivo nelle dinamiche relazionali.

In questo anno di lavoro, gli studenti hanno dovuto continuamente mettersi in gioco e imparare a integrare nel proprio pensiero il punto di vista dell’altro in un’ottica dialogica e di confronto continuo.