
Il consigliere Pd Davide Nanni attacca Fornasini: "Scarsa trasparenza e leggibilità degli atti. Spese ingenti per mantenere in attivo i conti delle Fondazioni Ferrara Arte e Comunale".
FERRARA
A confutare la lettura del Bilancio consolidato formulata l’altro giorno in commissione dall’assessore alle Società Partecipate Matteo Fornasini è il consigliere del Pd, Davide Nanni (foto al centro), che in una nota circostanziata fornisce la sua analisi di alcuni elementi di criticità. Innanzitutto, una prima considerazione sui tempi di presentazione del documento. "Il termine per l’approvazione del Consolidato è il 30 settembre – premette Nanni – ma il Consiglio comunale, la cui attività procede a singhiozzo da almeno tre mesi, riuscirà a discuterlo e votarlo solo a fine ottobre. Nel frattempo, il Comune non può procedere ad assunzioni o stabilizzazioni di personale: anche quest’anno un’amministrazione poco attenta alle scadenze contabili, scarica la sua negligenza su chi lavora o cerca lavoro nel pubblico impiego". Il dato più significativo, agli occhi del dem, però è un altro. "Il risultato di esercizio – argomenta il dem – scende a soli 273.314,86 euro, rispetto ai 12.963.805,24 euro del conto economico consolidato 2022. Una riduzione di oltre 12,5 milioni che l’assessore Fornasini non ha saputo spiegare in modo convincente, trincerandosi dietro il ‘mutato contesto geopolitico’. Eppure, gli stessi revisori dei conti hanno messo nero su bianco come tale risultato sia dovuto in buona parte alla perdita di esercizio registrata dal Comune nel Rendiconto consuntivo 2023: quasi tre milioni di euro, cui si aggiungono le ingenti spese sostenute per mantenere in attivo i conti delle Fondazioni Ferrara Arte e Teatro Comunale (circa 4,6 milioni di euro)".
E ancora. "Un calo significativo di risultato – prosegue – è da annotare anche in Ferrara Tua spa, circa 1,6 milioni di euro in meno rispetto al 2022". Da ultimo, rileva il consigliere di minoranza, "la nota integrativa allegata al bilancio consolidato non fa abbastanza chiarezza su alcune voci che segnano scostamenti significativi tra il 2022 e il 2023 denotando una scarsa attenzione alla trasparenza e leggibilità dei dati economici presentati. Noi invece vogliamo sapere come vengono spesi e investiti i soldi dei ferraresi perché, scorrendo i numeri, pare che la ‘visione’ politica rivendicata dall’assessore Fornasini abbia avuto un orizzonte molto limitato: la scadenza elettorale del 2024".
Insomma, sono ancora i numeri sui quali si consuma lo scontro fra maggioranza e opposizione. E l’appuntamento dell’altro giorno in Commissione – animato da una lunga discussione – ha costruito le premesse per una discussione altrettanto sentita quando la delibera approderà in Consiglio comunale.
f. d. b.