REDAZIONE FERRARA

Fabbri-Anselmo, al via la sfida. Zonari punta sulla partecipazione. Botti: "Sarà un nuovo percorso"

Comizi di chiusura ieri sera dei quattro candidati alla poltrona da sindaco in città. Oggi si vota dalle 15, domani dalle 7 alle 23 quando comincerà lo spoglio delle Europee.

Fabbri-Anselmo, al via la sfida. Zonari punta sulla partecipazione. Botti: "Sarà un nuovo percorso"

Sono, davvero, le battute finali. La chiusura della campagna elettorale dei quattro candidati sindaco: due nella nuova Darsena – Alan Fabbri e Daniele Botti – e due in piazza Trento Trieste: Fabio Anselmo e Anna Zonari. "L’altra sera durante l’evento conclusivo di questa campagna elettorale – dice il civico Botti (Ferrara Futura) –, ho capito davvero la dimensione di quello che abbiamo costruito in questi mesi. Tante persone presenti, in un clima meraviglioso, si sono ancora una volta incontrate per confrontarsi con entusiasmo su contenuti e visione del futuro di questa città. Non c’è stato spazio per denigrare gli avversari, ma tutte le energie sono state focalizzate sul costruire qualcosa di unico". "Di solito – prosegue – questo spazio si usa per l’appello al voto, ma non mi sento di chiedere nulla ai ferraresi perché mi hanno già ascoltato in ogni appuntamento di confronto pubblico. Ho studiato tantissimo, ho avuto con me una squadra di fantastici professionisti che mi ha formato giorno dopo giorno. Non finisce un percorso per noi, ma ne inizia uno più lungo e ambizioso: non abbiamo intenzione di porre limiti alla nostra passione e al nostro amore per Ferrara". "Continueremo – chiude – a mettere la nostra energia al servizio della comunità fuori da tristi siparietti di una destra e una sinistra sempre più populiste".

Il comizio conclusivo di Fratelli d’Italia, ha visto alternarsi sul palco diversi meloniani: da Stefano Cavedagna, candidato alle europee, al deputato Mauro Malaguti, al senatore Alberto Balboni, fino al capolista Alessandro Balboni. Poi, il sindaco uscente Alan Fabbri. "Siamo stati testimoni del cambiamento in questi cinque anni – così Fabbri –, abbiamo riqualificato la città e questo posto ne è l’emblema. Abbiamo portato avanti una campagna elettorale pesante ma costruttiva, a differenza dei nostri avversari. Non siamo caduti nelle provocazioni, Ferrara deve essere orgogliosa di quello che è diventata: chi crede in un progetto continuativo ci dia una mano. Più otterremo un risultato importante e meglio riusciremo a governare". "Si respira un’aria diversa, abbiamo scoperchiato il sistema – l’intervento dell’assessore Balboni – , in questi cinque anni siamo sempre stati a contatto coi cittadini, soprattutto con chi non la pensava come noi. Abbiamo ancora tantissimo da fare a cominciare dalle riqualificazioni di piazza Travaglio e piazza Gobetti". Fabbri ha poi concluso il suo tour elettorale nella sede di Forza Italia, accolto da militanti e candidati.

Anna Zonari, candidata de La Comune, punta sui temi a lei cari per l’appuntamento conclusivo in piazza. Dopo la carrellata di candidati, rivendica la sua "esperienza politica straordinaria, partita dal basso, dodici mesi fa". Sintetizza la sua visione di città con tre aggettivi: "Femminile, plurale e partecipata". Sono gli assi portanti di un’attività politica orientata ad avere "una città più giusta, in cui il pluralismo diventi un valore. Una città in cui si pratichi davvero la democrazia partecipativa". Dal "diritto all’aria, passando per il diritto alla salute", Zonari insiste nei suoi cavalli di battaglia. E, in qualche modo, rivendica il suo stile. "Non abbiamo criticato duramente gli avversari non perché non volevamo mostrare i muscoli, ma perché crediamo in un modo diverso di fare politica. Noi, sui contenuti, siamo i più radicali". "La partecipazione – chiude – è l’elemento fondamentale in cui crediamo. Perché stimola la cittadinanza, quella attiva. Ed è anche per questo, che occorre andare a votare".

Un’ora dopo ecco salire sullo stesso palco Fabio Anselmo, il candidato di centrosinistra. Il primo saluto è per lui, l’ex sindaco: "Ciao Tiziano", si sente riecheggiare in piazza Trento-Trieste. Il candidato si presenta al cospetto di una piazza piena. "Vi voglio bene", dice rivolgendosi alla folta platea. Applauso. Accanto a lui ha un cartonato del sindaco uscente, Alan Fabbri. "Da ologramma a cartonato: non ha accettato il confronto perché sostiene che l’ho offeso – dice Anselmo – ma non è così. È lui che mi ha dato del nazista". Il candidato, nel suo ultimo comizio, punta sui temi denunciando un certo fastidio verso chi "mi ha accusato di non parlare di programma: lo faccio tutti i giorni". La carrellata è lunghissima: dal teleriscaldamento ai concerti "finanziati con i soldi dei ferraresi, favorendo gli amici degli amici", finendo con le frazioni, la zona franca urbana, i diritti umani e il Petrolchimico. "Non ho offeso nessuno – rimarca – ho solo chiesto risposte, mai arrivate". Poi, gli audio del vicesindaco Nicola Lodi che parla dell’inchiesta sulla Fiera e dell’ex sindaco ("Tiziano stai attento", dice Anselmo) e dell’ex assessore Aldo Modonesi. "Lodi fa capire di aver visto atti di indagine segreti – chiude – . Gode del coinvolgimento degli ex amministratori. Poi accusano noi di essere i forcaioli". "Se vogliamo che Ferrara non sia sempre indietro, occorre andare a votare. Basta bugie, basta fughe". Ed è l’applauso, prima del silenzio.

Federico Di Bisceglie

(ha collaborato

Jacopo Cavallini)