
"Guardi, ha la maglietta sporca". E le rubano la collana d’oro
Stava tranquillamente prendendo un carrello per fare la spesa, nel parcheggio davanti al supermercato di Doro, quando si è sentita arrivare addosso una sostanza di colore verdolina: nelle spalle e nelle braccia. E alle spalle, la voce di due ragazzi che le facevano notare di avere tutta la maglietta sporca. E che si prestavano molto gentilmente ad aiutarla. In realtà alla fine, scoprirà la ferrarese, stavano recitando per riuscire a rubarle la collana d’oro che aveva al collo.
"Guardi – racconta la vittima del furto messo a segno martedì scorso intorno a mezzogiorno – erano talmente gentili che mi sono pure sorpresa. E in effetti mi sono guardata le braccia ed erano colorate di una sostanza verdognola, e anche la maglietta". La ferrarese ha pensato davvero che si potesse trattare di escrementi di piccioni. "Ho tirato fuori dei fazzolettini di carta che avevo e ho cominciato a pulirmi – racconta – i due giovani, sulla trentina entrambi, si sono offerti di aiutare a pulirmi e ho consegnato a loro dei fazzolettini. Li ho ringraziati, poi essendoci il mercato, ho acquistato una maglietta per sostituirla con quella sporca. Una volta entrata nel supermercato ancora meravigliata della gentilezza della coppia, erano un uomo e una donna, l’ho raccontato. Ero davvero sorpresa".
Ma la sorpresa è stata maggiore quando una volta rientrata a casa ha scoperto il furto. "Sono andata subito in bagno – prosegue – e allo specchio ho notato che al collo non avevo più la collana d’oro. Da lì, ho capito che cosa era accaduto. Era stata una tecnica messo in atto per avvicinarsi a me e mettermi le mani vicino al collo. Infatti poi la sostanza sulla maglietta è risultata essere di tipo oleoso. Non certo escrementi di piccioni". Il giorno successivo si è presentata alla stazione dei carabinieri di Porotto per sporgere formale denuncia, raccontando la sequenza del furto. "Guardi, al di là della rabbia e del dispiacere per avere perso il mio collier – conclude – resta addosso una sensazione di insicurezza e di timore che davvero fa male. Io sono abituata ad avere fiducia nelle persone, ma non si deve. Tra l’altro una tecnica simile di abbordaggio non l’avevo ma sentita. La racconto proprio per mettere in guardia le possibili future vittime".
Cristina Rufini