Le serrande del bar Putinati devono rimanere abbassate. Il ricorso della titolare, dunque, viene respinto dal tribunale amministrativo regionale che, nella forma e nella sostanza, dà ragione al Comune. Non solo. Viene rafforzato l’impianto giuridico e amministrativo sul quale poggiano i provvedimenti emessi dal sindaco Alan Fabbri. Per cui, restano valide le prescrizioni: la chiusura dell’esercizio – per dodici mesi – dovrà essere effettuata dalle 20 fino alle 7 del giorno successivo. Ma torniamo alla sentenza del Tar. "Il provvedimento impugnato, risulta fondato – è la premessa dei giudici amministrativi – su alcuni rilievi". E qui si parte con una lunga elencazione di segnalazioni e provvedimenti che sono stati presi dalla questura prima e dal Comune poi. In particolare, il 21 settembre dello scorso anno, il questore ha chiuso l’attività per quattro giorni. In quella sede è stato accertato che il Putinati fosse "un ritrovo abituale di persone gravate da precedenti penali e di polizia per reati inerenti la materia degli stupefacenti, reati contro il patrimonio e la persona". La sentenza fa anche riferimento ad una serie di interventi svolti dalla Polizia Locale, la quale "in più occasioni ha individuato nei pressi dell’esercizio soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti" ed è intervenuta "a seguito di una lite tra soggetti gravati da precedenti di polizia". Peraltro, i giudici del Tar ricordano che la Camera di Consiglio del 20 dicembre dello scorso anno aveva respinto l’istanza di sospensione cautelare. Il Collegio, dunque, "ritiene di confermare quanto sommariamente già esposto in sede cautelare in ordine all’infondatezza del ricorso". E il pilastro fondamentale, che in qualche modo legittima l’applicazione delle restrizioni da parte del Comune – tutto previsto dal regolamento di Polizia Urbana all’articolo 50 – è proprio il provvedimento assunto dal questore nel settembre scorso. "Tale decreto – scrivono i giudici amministrativi – ha costituito il presupposto per l’applicazione della riduzione di orario in questa sede contestata. Il Comune, con l’atto impugnato, ha operato un’applicazione dovuta delle norme regolamentari in considerazione dell’adozione del decreto questorile". Pertanto le censure di carattere sostanziale formulate in ricorso "non possono trovare accoglimento atteso che l’atto impugnato è stata assunto in via strettamente consequenziale e vincolata in considerazione della previsione del regolamento di Polizia Urbana".
"La sentenza del Tar è un’ottima notizia per noi – commenta a caldo l’assessore con delega alla Sicurezza, Nicola Lodi – e rappresenta un’importante conferma. I provvedimenti che questa amministrazione ha assunto sono sempre stati ispirati alla tutela della legalità, del decoro e al rispetto delle regole. Come i giudici amministrativi hanno scritto chiaramente nella sentenza, il bar Putinati non era un luogo che rispettava queste caratteristiche ed è per questo che, nella piena legittimità dei nostri poteri, abbiamo applicato una drastica riduzione di orario. Peraltro, su quello come su molti altri locali oggetto di provvedimenti in questi anni, abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni da parte dei cittadini. Per cui, questo è un segnale chiaro anche per la cittadinanza. A Ferrara non c’è spazio per chi non rispetta le regole".