MARIO BOVENZI
Cronaca

Il mercatino del cuore: "Cose di altre case. Tante opere di bene all’ombra degli olivi"

Dai mobili ai vestiti, nella sala della parrocchia di San Biagio c’è di tutto. Gli oggetti vengono donati, la gente si mette in fila per comprarli. Don Foglia, una vita al servizio della chiesa: "Il mio plauso ai volontari".

Il mercatino del cuore: "Cose di altre case. Tante opere di bene all’ombra degli olivi"

Il mercatino del cuore: "Cose di altre case. Tante opere di bene all’ombra degli olivi"

Ci sono gli alberi d’olivo attorno alla parrocchia, li ha fatti piantare lui, don Renzo Foglia, una vita al servizio della chiesa. Per 22 anni a Ruina, prima nomina a parroco, da dicembre del 1999 a capo di Santa Maria Nuova e San Biagio. Racconta, al tavolo della canonica dove ci sono quadernoni con i nomi dei bambini che fanno il catechismo. "La siepe stava seccando, l’ho fatta togliere, adesso abbiamo gli olivi. Così quando arriva la domenica delle Palme abbiamo i rametti. Li benedico, li consegno alle famiglie. E potiamo anche gli alberi". Ha 78 anni ("Se devo dire la verità mi sento ancora giovane", dice, un sorriso), ha fatto sacrifici, tanti, sa cosa vuol dire aiutare ed essere aiutati. Si chiama ’Cose di altre case e non solo’. "Il mercatino è nato due anni fa – racconta –, l’idea è stata di una signora che ha la capacità di realizzare iniziative, di mettere insieme le persone, è un po’ un esempio. Per gli altri volontari". Che in questa parrocchia sono tanti. Era appena andato via il Covid, le famiglie che avevano bisogno di una mano erano tante dopo quel flagello, già all’orizzonte la stangata delle bollette. I fondi raccolti grazie a quegli oggetti vengono usati per aiutare chi ha bisogno e per la parrocchia, per pagare le spese. Che sono tante. E’ stata una delle prime chiese danneggiate dal sisma del 2012 a riaprire le porte ai fedeli. "I danni alla chiesa li pagò la Regione, il campanile è stato sistemato grazie ai fedeli, alla buona volontà dei parrocchiani". Che hanno fatto appello al cuore e al salvadanaio. Basta seguire la freccia, fare le scale, si apre una sala. Sembra un bazar, c’è di tutto. Mobili che arrivano dal passato, spesso un passato remoto, scaffali dove sono allineati libri e ancora libri fino a quella collezione Harmony che avrà fatto sognare ragazze sotto l’ombrellone; vestiti e tovaglie, coperte, scarpe, borse e cinture. Sono arrivati lì grazie al cuore della gente. "I prezzi sono modici", l’invito dei volontari che trascorrono lì il fine settimana quando viene allestito il mercatino. Regalano anche loro qualcosa, mettono a disposizione il tempo che hanno dopo una vita di lavoro, adesso in pensione. Nello squadrone rosa Anna Rita Giacomini, Anna Bertelli, Carla Foglia, Monica Suttini, Annamaria Bertazzo. "Il mercatino di San Biagio è un’occasione, qui si trova di tutto". Soprattutto un articolo – a volte raro, sicuramente prezioso –, la generosità. "Vengono antiquari a visitare il mercatino, la gente ci porta madie, armadi, cassapanche – dice una volontaria –. Con quello che si raccoglie si fanno opere di bene".

Don Renzo Foglia svela di avere un esempio. "Don Giuseppe, il mio primo parroco – racconta – per ogni famiglia lasciava detto in macelleria che c’erano due chili di carne da andare a prendere". Un po’ un antesignano del caffè sospeso, al posto della tazzina la carne macinata che doveva durare per giorni. Altri tempi, correvano gli anni Settanta. "Noi abbiamo la San Vincenzo, seguiamo da vicino oltre 25 famiglie. In questi anni la povertà la tocchi con mano", dice. Il prossimo appuntamento con il mercatino oggi e domani. Soprammobili, bigiotteria, oggetti da collezionismo, pizzi. Giocattoli al sapore dell’infanzia e bambole che chiedono una seconda vita tra le braccia di bambine imbronciate. Tovaglie a fiori dove apparecchiare la generosità.