LAURA GUERRA
Cronaca

"Il teatro, luogo dell’anima. In città non può mancare"

Ettore Bassi approda stasera in Pandurera con la commedia ‘Trappola per topi’ "Una versione in chiave pop, io mio personaggio porta il dramma nella storia".

Ettore Bassi in scena

Ettore Bassi in scena

Dopo quattro anni, stasera alle 21 torna a Cento Ettore Bassi. L’attore porta in Pandurera lo spettacolo ‘Trappola per topi’ di Agatha Christie, commedia senza tempo e di straordinaria efficacia scenica che da 70 anni ininterrottamente va in scena all’Ambassadors Theatre di Londra.

Sente onore o responsabilità nel portare in scena una commedia così importante che a Londra va avanti da 70 anni?

"Sicuramente l’onore. La responsabilità viene di conseguenza e assorbita dall’impegno che ci si mette nel portare in scena lo spettacolo al massimo delle sue potenzialità. Nel frattempo ha assunto forme più evolute, più corpose".

Cosa ci dice dello spettacolo?

"Avrà una versione in una chiave più pop, mantenendo l’aspetto di thrilling e tensione ma con più colori, movimento, ritmo. È una versione di questo testo a cui il pubblico non è abituato. Il mio personaggio è quello che porta il dramma nella storia, che incarna il momento dello scontro tra tutte queste personalità che mentono continuamente, probabilmente anche a se stesse e vengono smascherate facendo salire molto la tensione. Per un attore è dunque molto interessante lavorare su più registri insieme e cercare di amalgamarli e renderli armonici l’uno con l’altro nel corso della storia. È stato impegnativo. Porta temi molto profondi da tirare fuori e analizzare. È stato un lavoro corposo".

Magari l’ha aiutata anche a tirar fuori qualche lato di sé che non aveva ancora toccato?

"Questo è il tesoro nascosto di ogni esperienza che un attore fa quando incontra un personaggio nuovo. Qui si viene travolti dai propri dolori e quindi lasciare che prendano il sopravvento anche nel comportamento e nel proprio carattere è un aspetto molto interessante da guardare. Sono anche io un uomo in continua trasformazione fortunatamente, nel senso che non do niente per scontato o accettato definitivamente se non ciò che sento davvero".

Cos’è il teatro per lei?

"Sul palco si prova un senso vitale di creatività e di partecipazione perché il teatro è il luogo dove maggiormente si può essere protagonisti in senso attivo. È il prototipo di ciò che la vita dovrebbe essere, un luogo dove si approfondisce per sperimentare, cercare, comprendere meglio. Il teatro è ciò che dovrebbe essere alla base della vita di ognuno perché è una scuola che insegna ad andare in profondità per cercare e tirar fuori, quindi diventare consapevoli. È importante per i giovani e dovrebbe essere una materia di scuola perchè dà riferimenti, consapevolezza, coscienza, identità".

Torna a Cento ma in Pandurera perché il teatro non ha ancora avuto il ripristino post sisma: qual è il suo pensiero?

"Il teatro è il luogo della coscienza, dell’animo e quindi una città senza un teatro è una città destinata a spegnersi pian piano, nella propria coscienza, nel senso critico, nel senso del pensiero. Il teatro è fondamentale in ogni luogo".