È fresca di stampa la nuova guida del Touring Club, dentro la quale trova spazio la nostra Ferrara, insieme a numerose altre città ebraiche per eccellenza. Nella recente pubblicazione è presente un approfondimento di quattordici pagine sulla città estense e sul suo antico legame col mondo ebraico. ’Le meraviglie di una cultura millenaria’ è il sottotitolo del volume di 130 pagine che raccoglie i luoghi da non perdere e da scoprire, come l’area del ghetto e le sinagoghe, caratterizzanti la presenza ebraica a Ferrara. Presenza che in città ha origini antiche, documentate già fin dal XIII secolo. "Nel Quattro e Cinquecento – riporta la guida del Touring Club – la città visse un momento di floridezza grazie alla signoria degli Estensi. La comunità ebraica contava allora quasi 2000 persone. Grazie alla politica di accoglienza dei regnanti, vissero in città personalità di altissimo livello per la storia dell’ebraismo e della città tutta". La situazione cambiò nel 1597, quando Ferrara fu devoluta allo Stato pontificio. Nel 1624 venne istituito il ghetto.
La guida si sofferma sulla colonna di Borso d’Este, che fu costruita con i marmi delle lapidi funerarie dei cimiteri ebraici, e poi sulla casa di Isacco Lampronti, rabbino, medico, filosofo, insegnante e presidente dell’Accademia Rabbinica. E poi ancora i cimiteri ebraici: quello maggiormente noto di via delle Vigne, ma anche il cimitero Levantino. Immancabile è anche un capitolo che si concentra sulle quattro lapidi in ricordo dell’eccidio del Castello, oltre a due pagine dedicate al Meis e ad un’ultima, alla fine della guida, che presenta il progetto Jewels Tour.