La canonica riapre con i suoi tesori sacri

Bondeno, all’interno della chiesa della Beata Vergine, colpita dal sisma, è stato creato un museo con abiti e documenti storici

La canonica  riapre con i suoi tesori sacri

La canonica riapre con i suoi tesori sacri

Si apre per la prima volta uno scrigno di arte e di fede. La chiesa della Beata Vergine dell’Addolorata attende dal terremoto del 2012 di essere restaurata. Ma intanto la ‘Confraternita dei servi della Madonna Addolorata in memoria dei sette dolori’ riapre gli armadi e gli archivi dell’adiacente canonica e, atto unico nei secoli, svela arredi sacri, messali, abiti della Vergine, tabernacoli, pizzi d’altare e spartiti d’organo manoscritti. Nei registri ci sono i nomi dei confratelli. Erano per lo più artigiani e professionisti che di certo hanno inciso, creato, cucito con le proprie mani, arredi e oggetti di nobile fattura locale.. Succede a Bondeno dove durante la fiera di San Giovanni, da venerdì 21 giugno a lunedì 24, grazie all’impegno della confraternita, guidata dall’attuale priore Adelmo Guandalini, fede e arte, di una tradizione che ha attraversato oltre quattro secoli di storia di Bondeno, si presentano al pubblico. E c’è una novità assoluta della quale nessuno aveva più ricordo: "Abbiamo ritrovato anche gli antichi abiti della confraternita – indica Eros Tartari – dai colori nero e viola, con il cappuccio che copriva il volto ma solo il venerdì santo, ad indicare l’annullamento della personalità al servizio di Dio. Sono in buone condizioni e una sarta ci ha aiutato a sistemarli. Saranno affidati ai membri della confraternita in duomo, durante la vestizione, il 15 settembre. Intanto possono essere visti dal pubblico durante la mostra nella canonica dell’Addolorata". C’è poi un prodigio di seta e ricami: sono gli abiti della Vergine che veniva vestita durante la processione solenne. Sul petto ci sono sette tasche dove venivano collocati i sette pugnali ad indicare gli altrettanti dolori di Maria che sono anche il simbolo della confraternita. "La bolla originale del Papa – spiega Adelmo Guandalini mostrando la pergamena – è datata 1662 e dà il titolo alla Confraternita. Lo statuto del 1869, più volte riscritto, ne indica i principi, il rigore dello stile di vita, la dedizione ai poveri, la devozione alla Madonna e la promozione del culto della Beata Vergine Addolorata". Principi che oggi, i 35 membri della confraternita rinnovata, che ha un ramo maschile e uno femminile, vogliono diffondere, anche attraverso questa iniziativa che vuole puntare l’attenzione verso questa piccola ma bellissima chiesa del Seicento che si affaccia su piazzetta Costa, con tre altari, stucchi, quadri, affreschi, la devozione a Santa Rita e un antico organo. Una chiesa che ha assolutamente bisogno di essere restaurata e donata alla comunità ma che purtroppo ancora resta inagibile. La mostra aprirà al pubblico il 21 giugno dalle 19 per tutta la serata, da sabato a lunedì dalle 17 alle 22 e domenica anche la mattina. Le offerte delle visite guidate gratuite saranno devolute per promuovere il restauro.

Claudia Fortini