
Daniele Pasetti spegne 77 candeline
Sabato in Coccinella Gialla è stato un giorno speciale per Daniele Pasetti, che ha spento 77 candeline riconfermandosi l’uomo con la sindrome di Down più longevo d’Italia. E a un soffio dal record mondiale, detenuto ora da una donna di 78 anni residente a Devon un UK. "Daniele è un esempio di forza, amore e gioia che illumina ogni giornata di chi ha la fortuna di conoscerlo – dicono da Coccinella Gialla Anffas - Festeggiamo insieme questo traguardo straordinario, celebrando la sua energia, il suo sorriso contagioso e il suo spirito unico".
Nato ad Argenta il 28 dicembre 1947 e Coccinella dal 2017, ha festeggiato con il cugino Franco e con anche una uscita al bar per poi il pranzo tutti insieme, la torta e il concerto natalizio al pomeriggio.
"Ancora in gran forma, sa quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo – dicono dalla struttura – comunica con noi in dialetto ferrarese e fa riferimento a noi come fossimo parenti. Gli piace la socialità e uscire, ha la passione del tagliare fagiolini e il suo piatto fisso, immancabile, è il brodino". Un traguardo importante per Daniele che era arrivato in struttura nel 2017 e che, grazie al progetto ‘Dopo di noi’, la madre anziana aveva potuto trovare un luogo sicuro dove poter lasciare il figlio nel momento in cui fosse rimasto solo".
E ancora: "Se ne andò appena due anni dopo, con la serenità di chi sapeva di lasciare il figlio in mani sicure – proseguono dalla struttura –. Senza il ‘Dopo di noi’, infatti, il rischio era potesse entrare in strutture come le case di riposo e automaticamente spegnersi accelerando il decadimento psicofisico. Soprattutto per questi ragazzi, infatti, servono attenzioni in più, preparazione particolare professionale e attività specifica altrimenti il decadimento diventa veloce".
Daniele è benvoluto da tutti: "In struttura tutti lo chiamiamo ‘nonno’ – sottolineano dalla struttura – e ci tiene molto alle sue abitudini semplici ma ben definite: la colazione con il panino al salame e succo di frutti rossi, fa tante attività, ama leggere il giornale, ha un timbro personalizzato con il suo nome con il quale si diverte a timbrare i fogli, taglia le verdure, ama i tortellini ed è bravo a cucire. "A noi insegna tante cose – concludono – soprattutto che fare ciò che piace è importante, l’autoderterminazione e il rispetto del volere delle persone. Lui questo ce lo mostra con la sua testardaggine e il suo non mollare mai".
Laura Guerra