
Due figlie, anche il marito nello stablimento di Copparo: "Pronta a fare un corso per Oss". Forti le preoccupazioni pure alla Tollok, occupazione garantita fino al 28 febbraio. "E poi?".
E’ giovedì 17 ottobre, il giovedì nero della Berco. Nella mattinata vengono annunciati a sorpresa 480 licenziamenti, gli operai escono dallo stabilimento, si radunano in strada. Appena qualche giorno dopo quella che rappresenta la prima mazzata, 77 dipendenti della Tollok, siamo a Masi Torello, vengono mandati a casa con una mail. Domenica sarà trascorso un mese, un mese di battaglie, cortei, assemblee, in trasferta sulla corriera a Bologna per manifestare davanti alla Regione, fino all’altra sera quando dopo un incontro con il governo arriva la fumata bianca. I 480 licenziamenti vengono ritirati. Lisa Zappaterra, 45 anni, oltre vent’anni d’anzianità nell’azienda di Copparo, era davanti ai cancelli della Berco dove lavora anche il marito Enrico Bega quel maledetto giovedì. "Sì, hanno ritirato i licenziamenti ma la sensazione che abbiamo è che non sia finita proprio per niente – dice –. Anzi. Abbiamo la convinzione che l’azienda stia prendendo tempo, che comunque alla fine troveranno un altro modo per mandarci a casa, magari con alcuni incentivi. Forse il numero degli esuberi verrà ridotto, non saranno più 480 ma i segnali che vediamo non sono certi belli". Hanno due figlie. Una frequenta l’università, studia nella facoltà di farmacia. Sono molto preoccupati. "Nell’ultime settimana ho fatto solo due giorni nel reparto, il resto è coperto dai contratti di solidarietà. Come fai ad andare avanti senza lavorare, questa non è vita. Trovarsi senza un impiego entrambi, un incubo. Io mi sto guardando attorno, ho intenzione di fare un corso come operatrice socio sanitaria. Non possiamo vivere di speranze". Lavora al tornio, con lei ci sono altre quattro donne. "In questi anni abbiamo visto chiudere tanti reparti", la voglia di lottare ma anche la stanchezza in quelle parole, di una madre che chiede una vita normale. Che vuole cambiare pagina.
Anche Ivan Boarini, 54 anni, lavora alla Berco, ha 31 anni d’anzianità ma non bastano ancora per poter andare in pensione. Sua moglie Patrizia Trombini, 52 anni, faceva parte dei 77 licenziati della Regal Rexnord di Masi Torello, paese di poco più di 2000 abitanti. Anche qui, è stata una doccia fredda per tante famiglie. Nonostante l’annuncio dell’altro giorno arrivato da Roma, tanti i timori. "Come fai a non essere preoccupato con due figlie di 13 e nove anni. C’è stato quello che si può definire uno spiraglio, ma il quadro resta cupo. Molto cupo, in entrambe le aziende". Alla Tollok, dove tutto il personale sarà pienamente occupato fino al 28 febbraio del prossimo anno. Nel frattempo si cerca un investitore disposto a far ripartire l’attività rilevando lo stabilimento per la cifra simbolica di un euro. "Cosa succederà dopo quella data se non si trova nessuno disposto a subentrare? Non è certo un percorso facile", scuote la testa Boarini.