"Palazzo Provenzali svela un giovane Guercino"

L’architetto Ferraresi: "Nel solaio, durante i lavori post sisma, sono state trovate pitture murali attribuibili al pittore centese"

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Dopo 354 anni dalla sua scomparsa, Guercino continua ancora a stupire e stavolta lo ha fatto a Palazzo Provenzali a Cento, con stupendi affreschi nascosti dal 1800 e riportati alla luce nel 2020. Affreschi – al centro di un approfondimento online organizzato dal Centro Studi Guercino – che iniziano a dare preziose risposte ai ricercatori per quanto riguarda tecnica e attribuzione. Ma è stato anche fatto un nuovo strabiliante ritrovamento tra le travi del sottotetto: un affresco di cui non vi era nessuna traccia documentale. "L’intero ciclo di affreschi, eseguito da un giovane Guercino su commissione del fratello del noto micromosaicista Marcello Provenzali, per motivi ancora sconosciuti, fu nascosto in un’intercapedine costruita nel 1800, durante lavori di divisione della stanza. Vi era qualche traccia in documenti di fine 1600. Nel 1937 Sr Denis Mahon ne appurò l’esistenza scattando preziose foto ma solo ora sono stati liberati, mostrando la loro bellezza – dice Salvatore Amelio, presidente del Centro Studi Guercino –: abbiamo così deciso di finanziare un’indagine per studiare la tecnica dell’affresco di Guercino, aspetto del quale abbiamo davvero pochissime conoscenze e che ci è stato possibile fare in estate grazie a Cesare Benazzi, proprietario dell’immobile che ha anche avuto la sensibilità di recuperare e restaurare questo gioiello".

A causa dei danni causati dal sisma, infatti, Palazzo Provenzali ha avuto bisogno di lavori, aprendosi a meravigliosi studi condotti in estate. "Se inizialmente si pensava che solo i telamoni fossero di Guercino, abbiamo invece ragione di pensare che siano attribuibili a lui anche tutte le scene, ovvero il racconto delle gesta di Provenco facendoci vedere un Guercino che seppure giovanissimo, era già in grado di competere coi grandi del tempo – spiega Barbara Ghelfi, che guida il dipartimento dei Beni culturali dell’università di Bologna e fa parte del comitato tecnico scientifico del Centro Studi Guercino – le nostre indagini tecnico-diagnostiche, in collaborazione anche con la Lumiere Technology di Parigi, ci stanno facendo vedere come progettava, i materiali e il modo di dipingere, l’uso dell’incisione come traccia da seguire per il disegno. Grazie alla mosaicizzazione di foto ad altissima risoluzione abbiamo potuto vedere la pennellata, e l’uso contemporaneo della tecnica mista per rendere meglio l’effetto che voleva dare: dipingeva a fresco per fare il fondo delle scene e a secco per realizzare i personaggi e sviluppare le storie".

Affreschi di rara bellezza, con figure che paiono giocare con le luci di un camino scomparso, telamoni che continuano sul soffitto in legno a cassettoni e opere che hanno resistito dal 1614 fino a noi, tra umidità e buio e ora in corso di restauro. "Un lavoro complicato ma di grande soddisfazione – aggiunge la restauratrice Licia Tasini – fortunatamente l’azienda che ha fatto la messa in sicurezza del palazzo, ha raccolto e tenuto tutti i pezzetti di intonaco che, col tempo o col sisma, si erano staccati finendo a terra, sul cannucciato del controsoffitto. Questo ci ha reso possibile la loro ricollocazione grazie al confronto con le foto scattate da Mahon e anche la ricomposizione del cartiglio. Su una parete vi erano anche tre aperture con sportelli lignei affrescati che abbiamo ritrovato e sarà da capire se sono anch’essi attribuibili a Guercino".

Poi la grande sorpresa, con l’architetto Alberto Ferraresi che sta portando avanti i lavori di consolidamento e recupero del Palazzo: "Andando a indagare il sottotetto per eseguire i lavori post sisma, abbiamo scoperto un ulteriore solaio policromo ligneo e un ciclo di pitture murali che sembrerebbero di Guercino, con analoghe caratteristiche – svela Ferraresi – ci sono immagini rurali dove si vedono persone che pescano, alberi, paesaggi e disegni che continuano sulle travi dove poi si trovano rappresentazioni mitologiche".

Laura Guerra