
Comacchio, le associazioni del settore in udienza privata dal Santo Padre "Un’opportunità per mettere in luce i problemi che stiamo attraversando".
"In mare non si va da soli. Per gettare le reti è necessario faticare insieme, come equipaggio, o meglio ancora come una comunità in cui, pur nella diversità dei ruoli, il successo del lavoro di ciascuno dipende dall’apporto di tutti". È l’unità che contraddistingue chi lavora in mare e deve essere punto di forza per affrontare le difficoltà. Una caratteristica richiamata da Papa Francesco nel messaggio rivolto ieri alle delegazioni dei pescatori. All’incontro con il Santo Padre erano presenti anche le Marinerie dell’Emilia-Romagna, tra le quali Porto Garibaldi, Goro e Gorino. L’Udienza privata ha rappresentato un’opportunità per mettere in luce i grandi problemi che attanagliano la pesca: dal cambiamento climatico e invasione di specie aliene e massive come il granchio blu alla continua riduzione della flotta, dall’invecchiamento dei pescatori professionali alle criticità legate al ricambio generazionale e ancora la sostenibilità a 360 gradi (economica, sociale, ambientale). Un incontro, promosso dall’Apostolato del Mare, e accolto con gioia dai rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative della pesca dell’Emilia-Romagna Patrizia Masetti, Vadis Paesanti e Massimo Bellavista. "Il vostro è un lavoro duro – ha detto Papa Francesco -, che richiede sacrificio e tenacia, di fronte sia alle sfide di sempre, sia a nuovi urgenti problemi, come il difficile ricambio generazionale, i costi che continuano a crescere, la burocrazia che soffoca, la concorrenza sleale delle grandi multinazionali. Questo però non vi scoraggia, anzi alimenta un’altra caratteristica vostra: l’unità". In questo modo "la pesca diventa una scuola di vita – ha concluso il Santo Padre -, al punto che Gesù la usa come simbolo per indicare la vocazione degli apostoli: ’Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini’. Care donne e cari uomini, voi del mare, dal Cielo vi aiuti anche il vostro Patrono, San Francesco di Paola".
Valerio Franzoni