
Il docente della Sapienza, Angelo Schillaci, oggi alla Festa dell’Unità
"L’elezione diretta del Presidente del Consiglio promette all’elettorato maggior potere e maggior coinvolgimento. Si tratta, tuttavia, di una promessa solo apparente: il rapporto diretto con il leader nasconde infatti la mortificazione del Parlamento, che è invece - anche nelle forme di governo che prevedono leadership forti - contrappeso necessario e soprattutto luogo in cui il pluralismo sociale viene rappresentato e il conflitto politico trova una ricomposizione". Così Angelo Schillaci (foto), professore associato di Diritto Pubblico Comparato alla Sapienza di Roma, protagonista questa sera alle 19.45, con Mattia Franceschelli, capogruppo Pd Comune di Cento, dell’incontro Contro il premierato. Per difendere la nostra Costituzione nata dalla Resistenza, in programma in Piazza Buozzi, Pontelagoscuro, nell’ambito della Festa dell’Unità.
Professor Schillaci, per il cittadino, quindi anche per i ferraresi, nella quotidianità, col premierato cosa cambierebbe?
"Non è la stessa cosa vivere in una democrazia ridotta all’investitura elettorale di un leader o vivere in una democrazia in cui l’esercizio del potere sia soggetto a controlli e contrappesi. L’assenza di equilibrio che questa riforma porta con sé con il depotenziamento del Parlamento e delle istituzioni di garanzia incide direttamente sulla sicurezza, sulla capacità del cittadino di far sentire la propria voce ogni giorno - e non solo il giorno delle elezioni - e in definitiva sulla democrazia come esperienza di libertà e partecipazione".
Professor Schillaci, Premierato e Autonomia Differenziata sono riforme gemelle. In caso di approvazione, che ruolo e peso avrebbe la rappresentanza dei corpi intermedi, tipo associazioni di categorie, che oggi a livello territoriale fungono da interlocutori delle istituzioni?
"Premierato elettivo e autonomia differenziata sono due facce della stessa medaglia: entrambe le riforme, infatti, mettono a rischio la costruzione di coesione a partire dalle differenze sociali e politiche. Nel caso del premierato, concentrando il funzionamento della forma di governo nel solo rapporto tra elettorato e leader; nel caso dell’autonomia differenziata, mettendo le Regioni in diretta competizione tra loro. Ma l’unità nazionale - come unità della comunità politica e come unità territoriale - è invece il risultato di un lavoro continuo e faticoso di mediazione, in cui i corpi intermedi hanno un ruolo fondamentale. Basterebbe leggere gli articoli 2, 3 e 5 della Costituzione: autonomia, unità ed eguaglianza stanno insieme". Dopo il dibattito seguirà il concerto dei Toyo.
c.g.