REDAZIONE FERRARA

Salasso tra i filari: "Assicurazioni sempre più care. È l’unica difesa"

Un imprenditore: "Senza quei soldi avrei già chiuso. Diventa sempre più difficile lavorare la terra".

Le fragole danneggiate della pioggia A sinistra, Fabrizio Ganzarolli mostra gli effetti di una delle tante grandinate

Le fragole danneggiate della pioggia A sinistra, Fabrizio Ganzarolli mostra gli effetti di una delle tante grandinate

"E’ fatica lavorare in campagna, è fatica", dice Fabrizio Ganzarolli, 15 ettari di terra a ridosso di Ferrara, oltre via Bologna, la strada porta a San Martino. La lancetta della rabbia è il clima folle. Guarda a ritroso nel tempo. Basta poco, un po’ di mesi, qualche anno. Era il 2023, la gelata di aprile si mangia il raccolto. Poi la grandine. Una prima volta, con chicchi come noci, una seconda in piena estate. Anche nel 2024, quest’anno, le cose non vanno meglio. Le fragole le ha raccolte in fretta e furia, per non farle marcire nel fango giorni e giorni con pioggia a catinelle. Adesso c’è il sole, allo zenit della disperazione. E’ siccome piove sul bagnato, sempre più incerti sono i ristori e sempre più certi gli aumenti delle assicurazioni agricole. "Spendo diecimila euro per assicurare i miei raccolti, assicurazioni che coprono solo la metà del valore perché altrimenti il costo sarebbe troppo alto", dice Ganzarolli, associato Coldiretti, che per arrotondare ha anche realizzato nell’azienda agricola uno spaccio. "Sui banchi c’è un po’ di tutto – racconta –, dalle cipolle alle pere, dalle fragole al radicchio. Chilometro zero? Arrivano da dietro l’angolo, dalla mia campagna. Le famiglie vengono a comprare, la roba è bella, risparmiano. E io guadagno qualcosa". Poi, come un disco rotto, il pensiero va a quanto è amara a volte la campagna.

"Ho subito la gelata del 2023, poi è arrivata la grandinata. Danno, 30mila euro. E devo dire la verità, se non c’era l’assicurazione a coprire quel disastro avrei rischiato di chiudere i battenti".

Addio alla terra, addio ad una tradizione di famiglia che si snoda lungo quei filari, 15 ettari di tradizioni, carta d’identità di una provincia che si scopre sempre più agricola. Le vongole ormai sparite dallo schermo dei radar, vuote sotto il peso del granchio blu. Quella volta fu la grandine, chicchi come uova. Le fragole tutte bozzi e buchi, le piante schiacciate come fosse passato un rullo compressore. Clima folle, ormai un assiduo e molesto compagno di viaggio per chi coltiva la terra. Si trovava sul suo trattore, rimase bloccato in cabina sotto i colpi di quelle palline da tennis, la lamiera che risuonava come alla fine di una ripresa sul ring. "Le assicurazioni aumentano sempre, i costi sono proibitivi. Ma cosa dobbiamo fare? Io senza quei soldi non ce l’avrei fatta".

m. b.