
La condanna dell’assessore Nicola Lodi. produrrà la sospensione dall’incarico
Nei corridoi del Comune c’è una calma che restituisce l’immagine del tumulto che, in realtà, a scrutare bene i volti, in diversi stanno vivendo. La porta degli uffici, accanto alla Sala dell’Arengo, sono chiuse. La condanna dell’assessore Nicola Lodi nel caso Cidas che, in forza della Severino, produrrà la sospensione dall’incarico, pesa inevitabilmente sugli equilibri di giunta. Anche le bocche, sono cucite.
Si aprono, a questo punto, una serie di scenari. Partiamo col dire che non sta scritto da nessuna parte che gli assessori debbano essere nove. Il primo cittadino potrebbe anche decidere di fare senza una figura in giunta. Scelta che, tuttavia, genererebbe più di un problema. In prima istanza sarebbe complesso centralizzare su sé stesso tutte le deleghe che aveva Lodi (oltre a quelle rimaste in capo allo stesso Fabbri). D’altra parte, si aprirebbe il piano politico: si può ‘permettere’ un amministratore di alterare gli equilibri costruiti con il bilancino al momento dell’insediamento. È naturale che un posto ‘vacante’ da assessore possa fare gola. Ed è altrettanto verosimile che il posto resti in capo alla Lega. Anzi, su questo è ragionevole immaginare che il sindaco Alan Fabbri non sia disposto a fare passi indietro. Fra i papabili, lo abbiamo scritto, il più in auge potrebbe essere Fabio Bergamini. Oltre a non essere stato rieletto in Consiglio Regionale, è una persona che vanta una pluriennale esperienza amministrativa alle spalle ed è da sempre molto legato a Fabbri. Siamo in un periodo strano, in cui anche la politica cede il passo a salamine e cappelletti in brodo. Però, da inizio anno, bisognerà tornare a marciare. Quindi, è molto probabile che per un periodo non necessariamente brevissimo, il primo cittadino decida di mantenere ad interim le deleghe che erano dell’assessore Lodi, salvo poi stabilire chi subentrerà al suo posto.
Le sorti dell’assessore, invece, sono più incerte anche se nell’intervista rilasciata al Carlino nell’immediatezza del pronunciamento del Tribunale, ha dichiarato che l’interruzione del suo lavoro "è solo un pit-stop. Mi riposerò – così Lodi – andrò in ferie, per poi ripartire più forte. Tornerò il Naomo del 2014, quello che è riuscito a scardinare un sistema". Come abbiamo scritto, i dossier seguiti da Lodi anche in questo primo scorcio di legislatura, sono tantissimi. Per cui, anche nell’ipotesi – remota – che non venga nominato nessun assessore e che la composizione dell’esecutivo cittadino resti di otto elementi, coloro ai quali verranno affidate le deleghe avranno un surplus di lavoro notevole. Fra l’altro – senza nulla togliere alle altre – l’iter del nuovo Piano Urbanistico Generale, sarà piuttosto sfidante, lunga e complessa.