di Matteo Radogna
La notte è finita, il maxi evento Monsterland funziona ancora alla grande. Un bagno di folla e gli stand, fino all’ultimo, lavorano senza sosta. Sono ormai le 6 del mattino e centinaia di giovani formano una coda lunghissima: sono tutti in attesa del taxi. La carenza di auto bianche diventa subito un problema insormontabile. Numeri occupati, attese estenuanti. Dopo un’ora di tentativi infruttuosi, una voce registrata risponde. "Radio taxi, dopo il segnale acustico comunicate nome della strada, il civico e rimanete in linea", spiega una voce femminile. Intanto le file alle postazioni vanno allungandosi, di giovani ignari, e di chi spera che un’auto bianca si paleserà. Alla fine l’attesa estenuante di un gruppetto di quattro ragazzi, provenienti da Verona, viene premiata: arriva il taxi e finalmente si può tornare all’appartamento prenotato un mese fa. Ma tanti altri giovani sono ancora in attesa e il taxista che ha caricato gli amici di Verona, sentenzia: "È l’ultima corsa". In via Bologna riusciamo a fermare un’auto bianca per cercare di capire l’arcano. "Non è colpa nostra, la verità è che ci sono 20 taxi per sopperire alle richieste di Monsterland. Il problema è che non si riesce ad arrivare in fiera. Troppe strade chiuse", spiega un autista stremato da una notte insonne. In giro, a piedi, troviamo a vagare per la città Marco, che arriva da Roma, e si è fatto a piedi 5 chilometri. "Almeno ho speso poco di albergo: soltanto 50 euro perché ho prenotato due mesi fa", sottolinea nascondendosi dietro a un paio di occhiali da sole stile Blues Brothers. Il giorno dopo, prima del ritorno a casa, il centro di Ferrara è ancora preso d’assalto dai centinaia di giovani, entusiasti per Monsterland, ma concordi nel criticare la carenza di taxi e la viabilità farraginosa. Seduti ai tavoli di un caffè troviamo quattro ragazzi, anche loro di Verona. Majcol Negroni, Ilaria Crea, Fosca Meneghini e Alessandro Carraro sono ancora provati da una notte insonne: "Monsterland è stata bella, ma non sono mancati disagi per la scarsa disponibilità di taxi. I numeri per contattarli erano tutti occupati e ci abbiamo messo quasi un’ora solo per prendere la linea. L’altra cosa negativa è che la festa proponeva troppi generi musicali diversi e fra loro discordanti. Non c’era un filo conduttore come nelle feste spagnole e olandesi". La disamina dei ragazzi affronta anche il nodo sicurezza: "Era assicurata dalle tante ambulanze e controlli. Anche i servizi sono stati ottimi". Soddisfatti alcuni ragazzi romani: "Festa bellissima di livello europeo, ci torneremo sicuramente". In fiera, il giorno dopo, c’è chi sta ancora smontando uno stand del food: "Non abbiamo chiuso occhio per 35 ore – racconta il titolare del chiosco –. In una notte abbiamo preparato oltre mille hamburger con patatine. C’erano tantissimi ragazzi provenienti dal Sud".