REDAZIONE FERRARA

Trovati con una tonnellata di pesce. Denunciata coppia di bracconieri

Riva del Po, i carabinieri hanno fermato un furgone sospetto. Rinvenuti anche elettrostorditore e gommone

Alcuni dei. pesci recuperati dai carabinieri di Copparo e dai colleghi forestali durante i controlli lungo il Po

Alcuni dei. pesci recuperati dai carabinieri di Copparo e dai colleghi forestali durante i controlli lungo il Po

Avevano pescato illegalmente quasi una tonnellata di pesce ma sono stati scoperti e denunciate dai carabinieri. L’episodio è avvenuto nel territorio comunale di Riva del Po, lungo l’argine del ’grande fiume’. I militari del Radiomobile di Copparo erano impegnati nell’attività di pattugliamento lungo l’argine del Po, avviata dall’inizio dell’allerta meteo, per prevenire eventuali criticità legate al passaggio della piena. Ed è stato proprio in questo contesto chehanno fermato un furgone per un controllo. A bordo vi erano due cittadini romeni che, sul mezzo, trasportavano quasi una tonnellata di pesce, precisamente 800 chili. Una situazione che ha subito insospettito i carabinieri che hanno richiesto l’intervento dei colleghi del Nucleo Forestale di Ferrara, assieme ai quali hanno proceduto a un controllo più approfondito. Un approfondimento che ha consentito di rivelare la ragione della presenza dei due stranieri lungo il fiume.

A seguito del controllo compiuto sul furgone, infatti, sono stati trovati un gommone gonfiabile e un dispositivo elettrostorditore, uno strumento diffusamente utilizzato a scopo di bracconaggio ittico per garantire, in maniera illegale, pescati più abbondanti. Tutto questo, ovviamente, sommato all’ingente quantitativo di pesce. Dunque, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro del furgone, del gommone e dell’elettrostorditore. Sul posto è stato richiesto anche l’intervento del personale dell’Ausl: gli operatori, dopo le necessarie verifiche, hanno stabilito che i pesci erano morti a causa dell’elettroshock subito. I due cittadini romeni, dunque, sono stati portati alla stazione della compagnia dei carabinieri di Copparo, dove sono stati identificati e denunciati. Per loro si prospetta, oltre all’accusa di bracconaggio ittico, anche quella di maltrattamento e uccisione di animali in concorso. L’intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Copparo assieme ai colleghi forestali, dunque, ha impedito che venissero messe sul mercato svariate migliaia di euro di pescato di frodo, evitando così che potesse arricchirsi un giro di affari illegale. Un’azione che testimonia l’impegno nel contrasto al fenomeno del bracconaggio ittico, di cui si sono stati registrati altri casi nel recente passato sul territorio provinciale.

Valerio Franzoni