REDAZIONE FERRARA

Una giornata da archeologi. In tanti alla visita guidata

Scavi archeologici alla Delizia di Belfiore a Ferrara: progetto triennale coinvolge studenti e comunità nel recupero di reperti estensi.

Scavi archeologici alla Delizia di Belfiore a Ferrara: progetto triennale coinvolge studenti e comunità nel recupero di reperti estensi.

Scavi archeologici alla Delizia di Belfiore a Ferrara: progetto triennale coinvolge studenti e comunità nel recupero di reperti estensi.

Scavi aperti alla Delizia ‘scomparsa’ di Belfiore. Ieri, fin dalle 10, sono partite le visite guidate aperte alla comunità per scoprire i risultati del progetto di archeologia pubblica e partecipata che coinvolge le scuole del territorio con gli studenti del liceo Roiti e del liceo Ariosto. I turni di visita sono proseguiti anche nel pomeriggio alle 14, 15 e 16, con ritrovo in via Orlando furioso. Per il terzo anno consecutivo sta proseguendo il progetto triennale di archeologia partecipata e pubblica ‘Che Delizia Belfiore!’, che sta riportando alla luce un tesoro di epoca estense scomparso dalla memoria. Il progetto di scavo, più unico che raro in Italia, è finanziato interamente dal Comune e vede attiva direttamente la comunità, in primis le scuole del territorio. Sono infatti gli studenti i primi, dopo secoli, a scoprire gli ambienti e gli oggetti appartenuti a chi frequentava la Delizia.

Coinvolte anche quest’anno sono state alcune classi di Ariosto e Roiti che, insieme a Chiara Guarnieri, agli archeologi Flavia Amato e Maurizio Molinari e al Gruppo archeologico ferrarese, stanno proseguendo il lavoro intrapreso gli anni scorsi in modo da avere un’area più ampia di ricerca. Gli studenti coinvolti non partecipano solo alle operazioni di scavo, ma anche a quelle post-scavo, come il lavaggio, la siglatura, il disegno e la fotografia dei reperti recuperati.