"I primi giorni? Tanto lavoro sulla testa"

Il tecnico al timone della Spal: "In difesa prenderemo contromisure guardando molto all’aspetto mentale. Questa squadra ha personalità"

Migration

Due sole assenze, entrambe nel cuore della difesa, per la prima di Daniele De Rossi allenatore: a Cittadella mancheranno Varnier e Arena. Il nuovo tecnico al debutto assoluto in panchina conferma di non voler togliere i veli sul modulo: "E poi i colleghi anziani mi han sempre ripetuto che l’ultimo allenamento è importante ai fini delle decisioni – spiega DDR – e noi lo dobbiamo ancora fare".

Novità in vista?

"L’ho detto, vorrei tenermi il fattore sorpresa, lasciatemelo in caldo per questa partita almeno".

In porta a chi toccherà?

"Gioca Alfonso. E’ la prima volta in vita mia che devo decidere di lasciare fuori qualcuno e la cosa mi dà fastidio, ma so di dovermici abituare per cercare di fare il bene della Spal e mi ci abituerò".

Come è andato il lavoro in settimana?

"E’ stato perfetto, senza partita ci sono impegno e sudore ma anche entusiasmo e risate. Poi le gare fanno salire lo stress, quello va da sé, ma per ora sono contento".

Si potrà riparare meglio quella difesa?

"In tre giorni non si può far tutto, ma ci stiamo già lavorando, anche sul piano mentale. Prenderemo contromisure e domani vedremo subito come funzioneranno. Conta soprattutto difendere tutti assieme, anche in modo sporco e con quel pizzico di mentalità che ho sempre apprezzato in tanti ex colleghi".

Il Cittadella?

"Gioca così da tantissimi anni e grazie a Venturato ha creato un suo modo cosi riconoscibile. Gorini è un suo discepolo e andremo ad affrontare una squadra che fa calcio in verticale e in profondità. La nostra piccola fortuna è che i ragazzi, avendo lavorato col mio predecessore, conoscono quel modo di giocare".

Difesa sempre a 4 stile Roma o…?

"Sono aperto, io vengo qui come un libro con le pagine bianche e spetta ai ragazzi scrivere le linea guida. Deciderò in base alle loro caratteristiche e anche alle loro condizioni fisiche, perchè se uno sta benissimo cerco di favorirlo al massimo. Puoi fare grandi cose a 3 e pessime a 4 e viceversa: conta l’interpretazione e non solo i numeri".

A 4-3-1-2 sareste speculari al Cittadella: è un valore?

"Può esserlo se si vincono i duelli: ti metti a specchio e chi fa meglio vince. A specchio con loro ci si incastra anche col 3-4-3, numericamente. Poi si possono stringere le mezzeali o allargarle, cercare profondità o meno: le variabili sono tante".

Ci si può aspettare la grinta del De Rossi giocatore?

"Questa Spal ha sangue e grinta e i ragazzi non hanno bisogno di me per metterla: se saranno tosti sarà per merito loro. Io vedo personalità e carattere, ma a giudicare da come sono stato accolto anche cuore".

Cosa ha visto sinora nella Spal pre-DDR?

"Altalena di risultati e prestazioni, momenti di grande calcio come la rimonta di Bari o spezzoni col Venezia, e altri meno felici. Se andiamo blandi ci infilano, cercherò di trasmettere che dobbiamo essere gli artefici del nostro destino e non subire la partita. Poi le contromisure le praticano anche gli squadroni migliori del mondo. Dobbiamo fare quel che vogliamo e non permetterlo agli avversari".

Più spazio ai giovani?

"Sì ma non subito. Così Puletto lo mando a giocare in Primavera, gli fa meglio che essere il titolare numero 23. Tengo d’occhio anche Saiani, Abati e gli altri".

Mauro Malaguti