"Il futuro? Dipende da Mattioli ma vorrei diventare una bandiera"

"Sto vicino ai giocatori più esperti per farmi guidare. Non mi sento affatto. un veterano a 23 anni"

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Per certi aspetti, Strefezza parla come fosse un veterano, ed è disponibile a disquisire anche dei compagni. "I ragazzi venuti in prestito come Sernicola, Sala, Ranieri e Okoli si è visto bene fin dagli allenamenti prima del campionato che erano bravi – spiega –. Ero sicuro che avrebbero dato una buona mano alla Spal. Poi sono anche bravi ragazzi, tutti". Spontaneo chiedere se Strefezza si senta un "vecchio", un calciatore più maturo rispetto alla sua età: "Per me non è così. Sono ancora un ragazzo di 23 anni. Sto vicino a quelli più vecchi ed esperti come Vicari, Floccari e Valoti cercando di apprendere e farmi guidare da loro, e non mi sento affatto un veterano. Diciamo che mi limito a dare il mio contributo e basta". Ancora un anno di contratto sino al 2022, e iniziano già le domande sul domani di Strefezza. Dove potrà essere? "Il mio futuro dipende tutto dal presidente Mattioli. Però diventare una bandiera della Spal nel tempo mi piacerebbe molto. Io sono arrivato qua che ero un ragazzino e ho giocato nella Primavera crescendo nel settore giovanile. Sono uscito in prestito per farmi le ossa a Castellammare di Stabia in C e poi a Cremona in B, ma sempre rimanendo un calciatore della Spal. Qui sto bene e sì, l’idea di diventare una bandiera mi piace". Potrebbe non essere una boutade, se la società si mantenesse ai livelli degli ultimi anni tra alta serie B e bassa serie A. Gabriel ha le caratteristiche per diventare un fedelissimo come altri prima di lui. Fisicamente forse non facile da proporre a un grande club, ma veloce ed esplosivo, tecnico e buon tiratore. In questo campionato, dal primo minuto o subentrando dalla panchina, ha disputato 24 partite su 33 e possiede quelle caratteristiche di jolly utilizzabile in quattro o cinque ruoli che sono sempre preziose per un allenatore. E qualche gol nei piedi lo ha anche.

m. m.