Tre sole vittorie Spal obbligata a cambiare marcia

Rispetto alla scorsa stagione serviranno più punti e bisognerebbe arrivare almeno a 20 al giro di boa

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Mauro

Malaguti

Un tempo lo chiamavano "brodino", o in alternativa pappetta o minestrina. Era il punticino colto senza brillare, che a volte serviva ad arginare una serie di sconfitte e a rilanciare una squadra verso un futuro migliore. A volte. Ora, credere che il pari della Spal a Perugia sia punto di partenza verso un futuro radioso risulta assai complicato. Lo si spera senz’altro, ma serviranno prestazioni ben diverse da questa per rassicurare la tifoseria sul fatto che la serie C non sia dietro l’angolo.

La Spal deve fare e dare di più. Deve vincere qualche partita. Lo scorso anno ne conquistò 8 (più una a Benevento a salvezza già acquisita), ottenendo la permanenza in categoria con leggerissimo anticipo sullo striscione conclusivo. Oggi è ferma a 3 in un torneo che richiederà più punti di allora per non retrocedere. Venturato ha sconfitto Venezia e Cagliari in casa. De Rossi ha steso al "Mazza" il Cosenza. Sono pochissime, non basteranno mai anche se si pareggiano tutte le altre come non è possibile. Serve un cambio di marcia.

E un successo subito contro il Palermo per aspirare a girare con un minimo di 20 punti, che già sono una miseria, ma almeno possono porre le fondamenta per un domani meno peggiore.

In trasferta si deve andare a cercare qualche colpaccio, perchè se è vero che finora si è perso solo a Frosinone e Brescia, non si è vinto proprio mai, e si fatica terribilmente a concludere a rete. A Ferrara la Spal ha perso già tre volte contro Reggina, Benevento e Modena, e sette nel campionato precedente. Il fortino è del tutto da ricostruire. Ma almeno nel 2021-22 ogni tanto la squadra metteva a segno un colpo in trasferta, dove a oggi non si infilano che pareggi nella migliore delle ipotesi. E’ un momento difficile, indubbiamente. Joe Tacopina aveva promesso e si aspettava cose ben diverse, ma la dura realtà è questa e già da gennaio la rotta andrà invertita, se non si vuole gettare alle ortiche il progetto appena iniziato.

Con De Rossi finora la Spal non ha nè giocato meglio di prima (anzi…) né ottenuto più punti. Venturato in 8 giornate ne aveva colti 9, DDR 7 soltanto nonostante i 6 del suo primo mese. Contro il Palermo i tre punti serviranno come il pane, per agganciare i rosanero e ridare un po’ di fiato alle trombe oggi mosce come non mai. I giocatori si devono guardare allo specchio e mettere più coraggio e personalità.

La sensazione è che di sconfitta in sconfitta la Spal abbia perso ogni entusiasmo e si trascini faticosamente.

La Mantia è un po’ la sua cartina al tornasole: bomber efficiente e vero regista offensivo nelle prime gare, da quando gli manca il gol è l’ombra di se stesso. Nè prima della sosta si potrà contare sul Moncini in netta crescita delle ultime partite per il guaio muscolare sofferto a Perugia che lo fermerà fino a gennaio.

A che serve un possesso palla del 65% se se ne perdono 45 sbagliando anche passaggi elementari? De Rossi lavora molto sul comando del gioco attraverso il fraseggio, ma se questa Spal non è in grado di trovare soluzioni sulla trequarti una volta ammassata davanti a una difesa schierata, non si può pensare a qualche alternativa almeno fino a che la Spal non sarà rimodellata a sua immagine e somiglianza?

Sono queste le domande che una tifoseria appassionata e amareggiata si sta rivolgendo. Domenica si attendono nuove risposte.