Rincari: quali settori rischiano lo stop

L’allarme di Legacoop Romagna. Dalle materie prime all’energia, spese alle stelle

Un autotrasportatore con alcune casse di frutta (foto Ravaglia)

Un autotrasportatore con alcune casse di frutta (foto Ravaglia)

Forlì, 13 marzo 2022 - Legacoop Romagna, a cui fanno capo anche cooperative come Apofruit Italia, Cevico e Deco Industrie con stabilimenti a Forlì, espone i primi risultati della rilevazione effettuata in questi giorni sugli effetti della guerra e delle conseguenti sanzioni alla Russia. Fra i primi dati raccolti si segnalano aumenti della bolletta energetica fino al 400%, alcuni tipi di materie prime totalmente scomparsi dal mercato, costi del trasporto alle stelle, rischio di interruzione delle attività produttive.

Le problematiche segnalate dalle cooperative sono varie, ma il tema più sentito è l’aumento dei costi energetici. Ci sono grandi preoccupazioni anche per molte materie prime. Già non si trova l’olio di girasole, particolarmente utilizzato dall’industria alimentare. Questo ha portato importanti cooperative come Deco Industrie a riattivare la fornitura di olio di palma, il cui prezzo nel frattempo è più che triplicato. Un ulteriore tema riguarda i fertilizzanti e produzioni indispensabili per molti settori come l’ammoniaca e l’urea, anch’essi aumentati del 300% e comunque poco reperibili.

Sul tema delle sanzioni la cooperativa Cevico segnala l’interruzione di contratti importanti in Russia. Una conseguenza diretta è anche la reimmessione sul mercato europeo di quote consistenti di mele da parte della Polonia che prima erano destinate al mercato orientale, ora chiuso, con conseguente crollo dei prezzi per le nostre produzioni.

Secondo il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, "l’energia non è l’unico problema. Le cooperative segnalano un forte incremento di costi relativo al packaging — precisa — così come per altri prodotti come i metalli. Anche i cereali, grano e mais in primis, proseguono nella loro corsa al rialzo, iniziata già prima della guerra, per non parlare della logistica. La situazione dell’autotrasporto sta mettendo a rischio tutte le filiere. Con dinamiche di questo tipo il rischio di sospensione dell’attività è reale in diversi settori, perché i costi non possono essere scaricati per intero al consumatore e tanto meno all’interno delle filiere. Il comparto della pesca è già di fronte a questo tipo di scelte. Il combinato disposto di aumento dell’inflazione e calo dei consumi rischia di pesare ulteriormente sui redditi più bassi e su un potere d’acquisto di salari e stipendi già in difficoltà".