
La piscina come appariva dopo la devastazione di settembre
È un rebus il futuro della piscina Conca Verde di Fontanelice. L’impianto natatorio della vallata del Santerno, luogo simbolo dell’estate in collina, è stato colpito dal maltempo di metà dello scorso settembre. Uno scenario di vera devastazione con vasche ricoperte da detriti e fango, poi rimossi a tempo di record, e sale macchine invase dall’acqua fuoriuscita dal vicino rio Colombarino. La stima dei danni? Almeno 300mila euro. "La cifra è emersa dopo una serie di incontri e sopralluoghi con il gestore De Akker Team – racconta il sindaco di Fontanelice, Gabriele Meluzzi -. La parte più consistente dell’importo riguarda l’impiantistica danneggiata che sarà da cambiare ma si dovrà mettere mano anche alla grande vasca".
L’estate è ancora lontana ma l’operazione ha tutte le sembianze di una corsa a ostacoli contro il tempo con alcuni interrogativi rilevanti: "Dobbiamo capire quali risorse avremo a disposizione e se, alla voce fondi per la ricostruzione post alluvione, ci saranno indennizzi per gli eventi alluvionali dei mesi di settembre e ottobre del 2024 – ammette il primo cittadino -. Non è ancora chiaro se saranno a disposizione, ed in quale entità, risorse statali o regionali dedicate al ripristino post eventi metereologici eccezionali. Poi ci sarebbe la copertura assicurativa (polizza ‘all risks danni al patrimonio’ valida fino al termine di quest’anno, ndr) legata alla pratica di sinistro aperta tempestivamente il 23 settembre scorso".
Una strada in salita: "Senza una delle condizioni elencate, con le sole forze di un piccolo municipio come il nostro, sarebbe veramente dura – spiega -. Per quanto riguarda il complesso Conca Verde, al di fuori della piscina, ci siamo già confrontati con i tecnici della Regione e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. Gli interventi da realizzare sono stati discussi ma progettazione e realizzazione verranno avviate una volta definito l’iter del processo di ricostruzione e le risorse disponibili". La messa in sicurezza del rio Colombarino, invece, non competono al Comune ma alla Regione e saranno definite in accordo con l’Ufficio Sicurezza territoriale e Protezione civile di Ravenna. E in ballo c’è pure il rinnovo della convenzione di gestione tra municipio e De Akker Team. I primi sei anni di accordo, infatti, scadranno il prossimo maggio ma con opzione di proroga per altri sei: "Il gestore si è reso disponibile a ragionare con noi per il rinnovo e per monitorare da vicino il quadro relativo alle opere di ripristino", confida Meluzzi. Intanto l’argomento, peraltro già affrontato in consiglio comunale e durante alcuni incontri pubblici del gruppo di maggioranza, ha alimentato anche la bagarre politica locale. Nei giorni scorsi è stato il consigliere di opposizione Niccolò Carapia, figlio di quel Simone che siede tra i banchi del consiglio di Imola in quota FdI ed è vicepresidente di De Akker Team, ad attaccare la giunta di Fontanelice: "Per la Conca Verde arrivano risposte poco rassicuranti – ha scritto in un’interrogazione -. Prima si parlava di riattivare anche il ristorante mentre adesso che la piscina è andata si evita l’argomento. Ma nel programma di Meluzzi la valorizzazione di questo complesso era uno dei punti forti. La verità? È stato fatto poco o niente fino a oggi".