Domani tutti a scuola. Undicimila studenti tornano in classe. Ma c’è il rebus Covid

Si riaprono le porte delle elementari, delle medie e delle superiori. L’augurio del sindaco Panieri e del vice Castellari agli alunni:. "Speriamo sia un anno positivo e davvero formativo per tutti".

Domani tutti a scuola. Undicimila studenti tornano in classe. Ma c’è il rebus Covid
Domani tutti a scuola. Undicimila studenti tornano in classe. Ma c’è il rebus Covid

Quasi undicimila gli studenti imolesi chiamati domani mattina al rientro in classe. Dopo che oltre 1.600 bambini e bambine, tra nido e materna, hanno iniziato già la scorsa settimana il nuovo anno scolastico (o nel loro caso ‘educativo’), ora la prima campanella è pronta a suonare per i piccoli delle materne statali e per i loro colleghi più grandi di elementari, medie e superiori.

In particolare, saranno oltre 542 i bambini nelle 25 sezioni della scuola dell’infanzia statale (ex materna); 2.920 nelle 143 classi di scuola primaria (ex elementare); 2.088 studenti nelle scuole secondarie di primo grado (ex medie) e 5.053 nelle scuole secondarie di secondo grado (ex superiori). A questo proposito, va precisato che nei quattro istituti superiori che hanno sede a Imola (polo liceale, Alberghetti, Paolini-Cassiano e Scarabelli-Ghini) sono inclusi per circa il 40% alunni di provenienza da altri comuni del territorio; in particolare, ma non solo, dal circondario imolese.

"A nome dell’Amministrazione comunale e nostro personale desideriamo rivolgere un saluto ed un augurio sincero agli alunni e alunne e alle loro famiglie, ai docenti e agli educatori, ai dirigenti, al personale amministrativo e ausiliario, a tutti coloro che compongono quel mosaico meraviglioso che è la comunità scolastica imolese e territoriale – è il messaggio del sindaco Marco Panieri e del vicesindaco Fabrizio Castellari, che è anche assessore alla Scuola –. L’augurio è che sia davvero un buon anno scolastico e formativo per tutti, in grado di coronare positivamente le aspettative di ognuno. Con un pensiero particolare di vicinanza rivolto agli alunni e alunne e alle famiglie che hanno vissuto e vivono le conseguenze dovute alla grande alluvione del maggio scorso".

Come da tradizione, anche quest’anno Panieri e Castellari, si recheranno il primo giorno di attività didattica, in una scuola primaria, in una secondaria di primo grado e in un istituto superiore per portare simbolicamente a tutti gli alunni e alunne e al corpo docente e al personale tutto della scuola il saluto e l’augurio di buon anno scolastico. Nello specifico, il primo cittadino e il suo vice faranno visita alle 8.30 all’istituto agrario Scarabelli, dove ha sede l’ex convitto teatro per oltre un anno oggetto di una vasta operazione di miglioramento sismico che la porterà a ospitare gli alunni del Ghini in uscita dall’attuale sede di viale d’Agostino. Allo Scarabelli sarà presente anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per portare il proprio saluto agli studenti, nel giardino antistante la scuola, anche in considerazione del fatto che proprio nel 2023 l’istituto agrario festeggia i 140 anni di attività.

Successivamente, attorno alle 9.30, il sindaco Panieri e il vicesindaco Castellari si sposteranno all’istituto comprensivo 2, dove porteranno il saluto alle classi prime della scuola secondaria di primo grado ‘Innocenzo da Imola’, alle classi della primaria ‘Carducci’ e a seguire ai bambini della scuola dell’infanzia statale ‘Carducci’.

Il nuovo anno scolastico si apre con qualche preoccupazione legata al recente aumento dei casi di Covid. L’interrogativo aleggia ormai da giorni: che si fa con le mascherine? "Da Roma stanno provando a scaricare la responsabilità sui presidi – ha ammonito l’altro giorno l’imolese Lamberto Montanari, a lungo dirigente scolastico del polo liceale oggi presidente dell’Anp Emilia-Romagna (Associazione nazionale presidi) –. Di fatto, stanno aspettando che si esponga qualcun altro, ma non accadrà. Noi presidi non provochiamo allarmi, ma in tema ‘mascherina sì o no’ non obblighiamo e non impediamo". Salvo indicazioni ministeriali. A quel punto, "si agirà sulla base di indicazioni precise – conclude Montanari –. Come si è sempre verificato".