Imola (Bologna), 30 agosto 2024 – C’è un nuovo studio sull’impatto economico del Gran premio di Formula 1 per il territorio. Dopo l’analisi compiuta a fine 2022 dalla società faentina Jfc, contestata in questi quasi due anni da buona parte delle forze politiche di opposizione, è ora la Fondazione Censis a stilare un ulteriore report presentato ieri a Monza in vista del gara iridata di questo fine settimana. Lo studio, che si discosta poco da quanto messo nero su bianco da Jfc, è incentrato appunto sull’evento brianzolo; ma restituisce anche alcuni dati imolesi.
Primo: il "valore economico" del Gran premio sul Santerno è di 85 milioni (contro i 142 milioni di Monza) tra biglietti, merchandising, trasporti, alloggio e ristorazione (dati 2022 per Imola visto l’annullamento della gara dello scorso anno e 2023 per il circuito lombardo).
Secondo elemento: la "valorizzazione del brand territoriale", intesa come promozione del marchio di città e regione, viene quantificata invece in 36 milioni per Imola (contro i 50 di Monza). Detto che già su quest’ultimo aspetto entriamo nel campo dell’aleatorietà, ancora più difficile è avere riscontro puntuale di altre due voci che lo studio accorpa per i due Gran premi. E cioè: "ricadute sul sistema produttivo italiano" (80 milioni di complessivi in termini di "aumento del business" e "rafforzata capacità di attrarre investimenti") e "valore mediatico" dei due eventi (200 milioni da dividere tra Imola e Monza).
A conti fatti, per il Gp sul Santerno parliamo dunque di 261 milioni (85+36+40+100). Abbastanza vicino, insomma, ai 274 milioni del report di Jfc, che prendeva in considerazione benefici diretti (30 milioni), indiretti (22,7 milioni) e indotti (13 milioni), ma anche "ricaduta valoriale" (oltre 36 milioni) e "copertura mediatica" (172 milioni) dell’evento imolese.
"Un Gran Premio comporta, però, anche dei costi – ricordano tuttavia dall’Aci – . In modo particolare, quelli legati all’organizzazione. Costi che, tra l’altro, sono in aumento". Affinché la gara sia in equilibrio "è quindi necessario aumentare i ricavi, cosa che sarà possibile solo ampliando l’offerta - intrattenimento, comunicazione, promozione territoriale, industriale e commerciale - utilizzando le tantissime potenzialità del Gp ancora non completamente espresse", aggiungono dall’Automobile club d’Italia. Per far ciò, concludono da Aci, "occorre la collaborazione di istituzioni, amministrazioni ed enti pubblici e privati". E proprio da questi ultimi, come ipotizzato dal capo della F1, Stefano Domenicali, potrebbe arrivare un sostegno decisivo nella permanenza dei due Gp in Italia.