ENRICO AGNESSI
Cronaca

Nuova ferrovia, i sindaci del circondario imolese in prima linea: "Bisogna rallentare e valutare. Ci sono famiglie e abitanti coinvolti"

Panieri, Albertazzi e Marchetti, alla sua prima uscita pubblica, chiedono di essere più ascoltati sulla linea Bologna – Castel Bolognese: "Soddisfatti dall’apertura dei tecnici dell’infrastruttura. Nessun pregiudizio, ma serve fare ordine".

I sindaci sono in prima linea: "Bisogna rallentare e valutare. Ci sono famiglie e abitanti coinvolti"

Imola (Bologna, 13 giugno 2024) – Al termine dell’incontro con Rfi, il sindaco Marco Panieri dice di "prendere atto con soddisfazione" dell’apertura dei tecnici all’ipotesi di realizzare il potenziamento della linea ferroviaria in affiancamento (così come richiesto da istituzioni e residenti delle frazioni a nord della città) a quella esistente.

Durante il summit in Municipio, il primo cittadino non fa però nulla per nascondere il proprio malcontento per come è stata gestita una partita che ha agitato le ultime settimane di campagna elettorale. E anzi, affiancato dai sindaci Francesca Marchetti (neo eletta a Castel San Pietro) e Luca Albertazzi (confermato a Dozza), rinfaccia a più riprese ai tecnici di Rfi il "mancato coinvolgimento" nel percorso partecipativo.

"Se siamo arrivati a questo punto, qualcosa non ha funzionato – afferma il sindaco Panieri rivolto a Rfi –. Noi amministratori siamo stati informati solo a inizio maggio di un’opera strategica ma impattante. Ho sentito molta preoccupazione da parte dei cittadini, bisogna rallentare". Anche la disposizione dei posti messa a punto per l’incontro pubblico (politici nella fila in alto, tecnici in quella più in basso), così come ovviamente la scelta di far svolgere il summit a porte aperte, sembra stata fatta apposta dai sindaci per scaricare gli oneri di un progetto destinato a far discutere anche nella sua nuova versione con un viadotto di 8-9 metri più barriere antirumore da costruire appena più a nord dell’attuale ferrovia.

"Ci sono 17 famiglie che saranno coinvolte nel futuro dibattito oggi non ancora sul tavolo – calcola già Panieri –. E i residenti di Pontesanto aspettano quel sottopasso (interessato dal nuovo tracciato ferroviario e dunque passibile di modifiche al pari di quello dell’Ortignola, ndr) da 30 anni". Decisa anche la neo collega Marchetti, che chiede di "valutare insieme a Comuni e Regione questo percorso" perché "non c’è pregiudizio da parte chi governa i territori, ma è necessario fare ordine". La sindaca castellana punta poi l’accento su "sostenibilità e compatibilità dell’opera con il sistema economico. Sfuggono – punge infatti Marchetti – quali siano le compensazioni che il territorio potrà avere".

Critico con Rfi anche Albertazzi. "Capisco che non ci sia un progetto, ma ad oggi la proposta che va nella direzione maggioritaria rischia di essere interpretata come improvvisazione e di ingenerare meccanismi che non vanno bene – sottolinea il primo cittadino dozzese –. Ogni slide impatta su vite, aziende e case. Si rischia che una cosa bella come il dibattito pubblico diventi un disagio, se non un disastro".

E poi c’è la politica. Il Pd chiama in causa il viceministro alle Infrastrutture, il bolognese Galeazzo Bignami (FdI). "Ha cercato di minare le elezioni europee e amministrative aprendo un dibattito pubblico con niente di serio in mano", attacca il segretario territoriale Dem, Fausto Tinti. E il viceministro replica: "Se Tinti facesse la fatica di leggere i documenti, saprebbe che l’opera nasce da finanziamenti accordati da governi sostenuti dal Pd. E che si è nella fase di dibattito pubblico avviato di concerto con le istituzioni competenti. Di disordinato ci sono soltanto le sue idee poche e confuse".

Sempre dalle file del centrodestra, ecco anche il consigliere comunale e regionale della Lega, Daniele Marchetti: "Questa è un’opera che va ben oltre i singoli governi e deriva da legislature passate. Nessuno può chiamarsi fuori. È un’infrastruttura strategica a livello nazionale, e quindi dobbiamo individuare la soluzione opportuna senza strumentalizzazioni o scaricando le responsabilità su altri".