L’iniziativa dell’Onu contro i conflitti armati: "Una giornata per sensibilizzare il mondo intero"

"Si celebra il 6 novembre ma la nostra speranza e che nel futuro le diatribe vengano azzerate".

La guerra influisce sul riscaldamento globale contribuendo a far aumentare la temperatura dell’atmosfera: gli studiosi stimano che le immissioni di gas serra dovuto alla guerra globalmente si aggirino tra 1,6 e i 3,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. E poi c’è il pericolo che incute più paura: quello nucleare o radioattivo i cui effetti durano nel tempo. Gli effetti disastrosi in termini di malattie causati dagli incidenti (non legati a cause militari) delle centrali nucleari di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima del 2011 sono ancora vivi nella memoria di molti. Si parla molto (e giustamente) di obiettivi climatici che le varie organizzazioni internazionali si propongono, ma le continue guerre sicuramente non aiutano a perseguire tali traguardi. A riflettere bene possiamo dire che anche la ricostruzione dopo la guerra ha un notevole impatto ambientale: nuovi materiali, nuove materie prime, tanta energia per ricostruire ciò che l’irragionevolezza dell’uomo ha distrutto.

Per richiamare l’attenzione sui danni ambientali causati dalle guerre, l’Onu nel 2001 ha istituito la" Giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in situazioni di guerra e conflitto armato" che si celebra il 6 novembre di ogni anno. Ma la nostra speranza per il futuro è che la guerra non sia un’ opzione più praticabile.

Classe 1ªB Valsalva