NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Lions, cambio al vertice. L’anno di Mattace Raso: "Cinque soci in più. Molto attivi nel sociale"

Il presidente uscente dal 30 giugno lascia il testimone a Marco Farina "Ho vissuto dodici mesi ricchi di soddisfazioni tra meeting e aiuti. Abbiamo valorizzato i talenti locali e offerto incontri su tutti i temi".

Lions, cambio al vertice. L’anno di Mattace Raso: "Cinque soci in più. Molto attivi nel sociale"

Lions, cambio al vertice. L’anno di Mattace Raso: "Cinque soci in più. Molto attivi nel sociale"

L’estate sta arrivando, un anno se ne va. Bisognerebbe ribaltare così quel tormentone dei Righeira per raccontare quanto fatto da Antonio Mattace Raso nel suo anno di presidenza del Lions Club Host di Imola. Il 30 giugno infatti si chiude il suo mandato iniziato il primo luglio del 2023. Dodici mesi in cui i suoi principi cardine sono stati ’Imolesità’ e vastità degli incontri, muovendosi tra cultura, sport e sociale. Insomma, toccando tutto e arrivando a tutti. L’avvocato imolese, 61 anni, ha visto anche cinque nuovi soci entrare a far parte dei Lions, "senza uscite", ci tiene a sottolineare Mattace Raso. Ora, carico di oltre 50 fedeli, ha passato il testimone a Marco Farina, con tanto di celebrazioni di rito alla presenza del neo governatore del distretto 108A, Mario Boccaccini.

Mattace Raso, per i Lions e per lei, cosa ha significato questa annata?

"Posso dire che è stato un anno ricco di soddisfazioni. Ho trovato nei membri del consiglio e in tutti i soci molta collaborazione. Abbiamo condiviso tutte le linee guida dell’annata e il lavoro così si è semplificato ed è stato soddisfacente. Il nostro scopo è quello di portare utilità sociale, economica e culturale alla nostra collettività di riferimento, il territorio imolese. Così abbiamo incrementato le relazioni tra soci, facendo diversi meeting ma sempre differenziandone i temi. Qui, i protagonisti, sono spesso stati legati a Imola. Ho parlato di ’Imolesità’ proprio per questo. Nei dibattiti si è discusso di cinema con Margherita Ferri, di arte con Diego Galizzi, direttore dei Musei Civici di Imola, di sport con due campioni di calcio come Giancarlo Marocchi e Moreno Mannini, di musica con il quintetto Saxophonie, e di economia con il professor Alberto Forchielli".

E per il sociale cosa avete fatto?

"Da ultima la donazione dell’autovettura all’Associazione Alzheimer. Ma abbiamo dato dei contributi al Museo Diocesano, ai Musei Civici di Imola, abbiamo donato dei libri alla biblioteca di Sesto Imolese colpita dall’alluvione. Ma anche borse di studio ai neo laureati, contributi alla Filarmonica Imolese e al Patronato dei Fanciulli Sacro Cuore Imola".

Gli obiettivi che un anno fa vi eravate posti secondo lei sono stati raggiunti?

"A mio avviso sì. Non sono mai mancati l’impegno e lo sforzo comune. Di certo si poteva fare meglio, ma quello che ci eravamo prefissati lo abbiamo raggiunto. Per noi dare una mano al settore della sanità era una delle cose più importanti e così è stato. Per questo devo ringraziare in particolare Raffaele Benni, Alba Ferrari, Claudio Mandia, Marco Farina neo presidente, Enzo Fresolone, Giancarlo Fiorentino, Giorgio Grandi, Maurizio Grossi, Fabio Monducci, Marco Violi. Mi hanno dato un grandissimo contributo, così come mia moglie Valentina Dal Monte che mi ha sempre sostenuto".

E nel nuovo anno in arrivo, ci sarà o meno un filo comune con Marco Farina?

"Penso proprio di sì, magari con obiettivi in campi diversi, ma le linee guida sono queste. In vari meeting ho detto che i consigli direttivi cambiano, ma non cambiano i principi guida dei Lions, ovvero dare sempre un contributo di utilità sociale ed economica".