REDAZIONE IMOLA

"Mai risarciti tanti soci della coop Cavim"

Il Banco d'assaggio dei vini dell'Imolese coinvolge la cooperativa Cavim in liquidazione. L'opposizione critica mancanza di interventi per tutelare i soci.

"Mai risarciti tanti soci della coop Cavim"

Il Banco d'assaggio dei vini dell'Imolese coinvolge la cooperativa Cavim in liquidazione. L'opposizione critica mancanza di interventi per tutelare i soci.

Il tradizionale appuntamento con il ‘Banco d’assaggio dei vini e dei prodotti agroalimentari dell’Imolese’ va in scena, quest’anno, con la cooperativa Cavim di Sasso Morelli in liquidazione coatta amministrativa. L’ha disposta nelle scorse settimane il ministero delle Imprese e del made in Italy sulla base di una richiesta di Confcooperative.

"Spiace leggere ciò che ormai era scontato", commenta Simone Carapia, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e capogruppo dei meloniani al Circondario. Il riferimento è al fatto che la società imolese fosse già in procedura di liquidazione volontaria dopo il fallimento del tentativo di composizione negoziata della crisi.

"Tanti soci viticoltori – aggiunge Carapia – non si vedranno rimborsati parzialmente o totalmente del loro credito per le uve a suo tempo conferite o per i propri risparmi versati nel risparmio sociale". L’esponente di opposizione sente di aver fatto quanto nelle proprie possibilità per provare a tutelarli.

"Già nel luglio 2023 presentammo una prima interrogazione urgente con risposta scritta al sindaco Panieri e alla sua Giunta affinché si rendessero parte attiva a promuovere iniziative atte a salvare la Cavim e i propri soci – ricostruisce Carapia –. Suggerimmo anche in un’ulteriore interrogazione di adoperarsi affinché la società fosse incorporata in un’altra importante cooperativa di Faenza. Purtroppo il Comune non prese nessuna iniziativa atta a creare un dialogo di fattibilità di un progetto di incorporazione". Lo scorso febbraio la Cavim è stata però rilevata, sgravata dai debiti, dalla casa vinicola Poletti. "Ma per i soci – conclude Carapia – rimangono aperte le incertezze".