REDAZIONE IMOLA

Parco delle Acque. Degrado e rifiuti dopo i fine settimana. Il pungolo del Comitato

Con la bella stagione il problema si è aggravato: cocci e bottiglie vuote. A metà maggio polizia locale ed Hera dovettero transennare l’area giochi.

Con la bella stagione il problema si è aggravato: cocci e bottiglie vuote. A metà maggio polizia locale ed Hera dovettero transennare l’area giochi.

Con la bella stagione il problema si è aggravato: cocci e bottiglie vuote. A metà maggio polizia locale ed Hera dovettero transennare l’area giochi.

Le difficoltà del parco della Acque minerali, tra problemi di manutenzione ed episodi di degrado, tengono banco ormai da tempo. L’ultimo intervento rilevante dal punto di vista della riqualificazione risale addirittura al 1999 e comportò una complessiva riorganizzazione degli spazi che resero sicuramente lo storico polmone verde della città più fruibile e idoneo a un utilizzo al passo con i tempi.

Nei successivi vent’anni è stata fatta praticamente solo manutenzione ordinaria (sfalci, potature, abbattimenti di alberi instabili o secchi, sostituzione di arredi, ecc.) e qualche intervento appena più incisivo (ripristino della rete scolante, rifacimento di percorsi con scalinate rustiche, staccionate, ecc.) finalizzato a mantenere una fruibilità costante e diffusa della zona.

Nel 2020 l’allora commissario Nicola Izzo diede il via libera a un pacchetto di lavori da 100mila euro per rifacimento dell’area giochi e dei percorsi in ghiaia, sostituzione dei ponticelli di legno e messa in sicurezza del sentiero del Monte Castellaccio. Più alcuni interventi sulla vegetazione.

Le operazioni iniziarono nel 2021 con l’insediamento della nuova Giunta che nel frattempo aveva affidato la gestione dello storico chiosco all’interno del parco chiuso da alcuni anni.

La svolta sarebbe potuta arrivare nel 2022, quando il Comune candidò il progetto di riqualificazione a un bando aperto dal ministero della Cultura per le proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici, da finanziare con i fondi del Pnnr - Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La domanda fu però respinta. L’obiettivo era ottenere un finanziamento da due milioni nel quale fare rientrare, oltre agli interventi futuri, anche quelli compiuti nei mesi precedenti.

Ci si è presto resi conto che i lavori fatti non erano sufficienti a tenere le Acque minerali in buone condizioni. Anche perché, nel frattempo, la riapertura del locale con annessa discoteca e l’arrivo del Gran premio di Formula 1 hanno ‘stressato’ il parco, aprendolo in determinati periodi dell’anno a un numero di frequentatori ben maggiore a quello a cui si era abituati. L’alluvione di maggio 2023 ha fatto il resto.

All’inizio di quest’anno è nato è il comitato ‘Amici del Parco Acque Minerali’. Composto da 13 membri fra cui volontari ed esperti che operano nel campo degli animali e del verde, il gruppo di cittadini si è costituito con le finalità rivolte alla promozione del polmone verde cittadino e "del suo valore storico, culturale, aggregativo e naturalistico". L’obiettivo, quello di sensibilizzare la comunità e la pubblica amministrazione sulle tematiche di buona gestione, cura, conservazione e custodia dell’area.

Negli ultimi mesi la situazione pare però essere precipitata. Per quanto riguarda il degrado, colpa soprattutto dei tanti giovani che, magari prima di andare in discoteca, portano alcolici da bere in compagnia sulle panchine del parco e poi lasciano un tappetto di bottiglie vuote, cocci rotti, lattine e bicchieri alle loro spalle. Una domenica mattina, a metà maggio, agenti della polizia locale e tecnici di Hera sono dovuti intervenire addirittura per transennare l’area giochi e ripulirla prima che qualche bambino si facesse male.

Visto il ripetersi degli episodi, il sindaco Marco Panieri ha emanato anche un’ordinanza per vietare il consumo di alcolici nel parco, così l’ingresso con bottiglie di vetro. Tutto inutile. Gli episodi si ripetono, come denunciato più volte dal comitato Amici del parco delle Acque minerali, che chiede anche una maggiore tutela del patrimonio arboreo dell’area nonché più impegno nella difesa degli anatidi presenti nel laghetto.