In 12mila all’Imola Summer Sound: "La luce sull’alluvione resti accesa"

L’impegno degli artisti sul palco. Il produttore Salvadori: "Rendiconteremo ogni euro, a giorni il bilancio". Rivi (Studio’s): "Un risultato così non era scontato". Il governatore Bonaccini: "Contributo importante"

Sfera Ebbasta era l’artista più atteso dalle migliaia di fan in Autodromo. Applausi senza sosta durante la sua esibizione

Sfera Ebbasta era l’artista più atteso dalle migliaia di fan in Autodromo. Applausi senza sosta durante la sua esibizione

Imola, 30 luglio 2023 - Cinque lustri dopo il primo Heineken Jammin’ Festival, e a dodici anni di distanza dal Sonisphere, l’Autodromo è tornato ieri a ospitare una grande maratona musicale. ‘Imola Summer Sound per la Romagna’ ha portato nel paddock sette ore di rap e trap dedicate ai giovanissimi, con il ricavato (al netto delle spese organizzative) da destinare alle popolazioni alluvionate.

Arrivano in 12mila all’Enzo e Dino Ferrari. In treno e in bus, soprattutto. E non mancano quelli che, davvero giovanissimi, vengono accompagnati dai genitori o al massimo fatti scendere dall’auto di mamma e papà poco prima della zona interdetta al traffico. Nati praticamente tutti dopo il 2000, sono quelli della Generazione Z. Saltano e cantano sotto il sole, incuranti degli oltre 30 gradi registrati fino al tardo pomeriggio nel paddock. Vista la ressa, i cancelli si spalancano già alle 14.40; ben prima delle 16 inizialmente previste come orario di apertura. Mentre in pista sfrecciano ancora le moto dei privati impegnate nelle prove libere.

Attorno alle 17.30, parte la musica. Si esibiscono in sequenza Axell, Digital Astro, Finesse, Tony Boy, Big Mama, Sethu ed Ele A. Il palco è colorato, il clima è per forza di cose quello di festa. Una festa meritata, però; tanti di quelli che oggi si dimenano nel paddock, erano a spalare il fango dalle case romagnole un paio di mesi fa. Con Massimo Pericolo e Geolier, il festival entra poi nel vivo. Infine, quando sull’Autodromo cala la sera, ecco i tre nomi più attesi: Shiva, Luchè (colpito al volto da una bottiglietta d’acqua si è giustamente arrabbiato ma ha proseguito lo show) e Sfera Ebbasta.

Grazie agli artisti per la generosità e il cuore che mettono per contribuire a raccogliere fondi che serviranno per dare una mano ai territori colpiti dall’alluvione", sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante la conferenza stampa organizzata poco prima dell’inizio dello show. Il ricavato della manifestazione, tolte come detto le spese di allestimento di un evento al quale hanno lavorato 250 persone (i cantanti hanno rinunciato al compenso e così anche i fornitori più importanti), verrà devoluto all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

"Tutto verrà rendicontato in un bilancio che verrà pubblicato nel giro di qualche giorno", precisa Maurizio Salvadori, presidente di Trident Music, produttore e organizzatore del Festival realizzato in collaborazione con Studio’s, Regione, Comune e Autodromo che ha avuto come media partner QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!.

"Il mondo della musica in questo contesto non si è mosso adeguatamente – fa notare Rolando Rivi, numero uno di Studio’s guardando a quanto accaduto lontano da Imola–. Ma questi giovani artisti, troppo spesso bistrattati, si sono spesi. Quello che succede oggi vale molto più dei numeri: certe cose non si contano, si pesano. Non era scontato fare una cosa così il 29 luglio, ma bisognava tenere accesa la luce". Soddisfatto anche il sindaco Marco Panieri. "Una giornata così riaccende la passione e la voglia di metterci in gioco – esulta il primo cittadino – nonostante questo 70esimo dell’Autodromo sia stato un anno complicato e sofferto".

Lo sa bene Gian Carlo Minardi, presidente di Formula Imola, che può finalmente tornare a sorridere: "Questo evento dimostra la polifunzionalità dell’Autodromo. Anche oggi si consolida il fatto che qui si possano fare tante cose oltre alle gare".