Circondario di Imola, tentazione Sangiorgi. "Cambi o addio gestioni associate"

La sindaca fa il punto con i suoi. "Non possiamo mettere solo i soldi"

La sindaca del M5S Manuela Sangiorgi sta cercando una strada per uscire dallo stallo istituzionale nel quale si è piombati, tra Circondario e Con.Ami, con la vittoria dei pentastellati alle elezioni comunali

La sindaca del M5S Manuela Sangiorgi sta cercando una strada per uscire dallo stallo istituzionale nel quale si è piombati, tra Circondario e Con.Ami, con la vittoria dei pentastellati alle elezioni comunali

Imola, 28 ottobre 2018 - Il Comune cerca la strada per uscire dallo stallo istituzionale nel quale si è piombati, tra Circondario e Con.Ami, con la vittoria del M5s alle elezioni amministrative. In questo senso, a proposito dell’ente di via Boccaccio, la sindaca Manuela Sangiorgi sta provando a capire come liberarsi da quel ruolo di comparsa al quale al momento paiono averla relegata i suoi nove colleghi, con i quali i rapporti sono tesissimi praticamente dal primo giorno di mandato. La linea, indicata ieri alla maggioranza nel corso di un summit in Municipio, è chiara: se non si cambia subito rotta, usciamo dalle gestioni associate.

Per far arrivare il messaggio ai cittadini, solitamente poco appassionati a un tema che però rischia di tenere incatenata l’amministrazione, la Sangiorgi lancerà nei prossimi giorni una nuova campagna di comunicazione sui social: video e slide per spiegare il funzionamento di una macchina – in questo caso quella del Circondario – che così com’è piace a pochi; anche dalle parti dell’opposizione. Di certo non piace alla sindaca, che non digerisce per l’esempio la mancanza dell’organigramma dell’ente su Internet («Serve più trasparenza»). E soprattutto la scarsa capacità che ha in questo momento Imola di incidere sulle politiche di via Boccaccio.

«Siamo i principali finanziatori con 6 milioni e 250mila euro che abbiamo tolto dal nostro bilancio nel 2017 per metterli in questa ‘pseudo unione dei Comuni’ – calcola la Sangiorgi –. E rappresentiamo la maggioranza dei cittadini. Lo scorso anno abbiamo messo a disposizione 50 agenti di Polizia municipale. Ma a causa di una programmazione territoriale con tantissime criticità, risentiamo di una minore presenza sul territorio»

In altre parole, in questo momento «Imola si sente estromessa dalla pianificazione e non incide nelle decisioni», è il pensiero della sindaca, secondo la quale ci sarebbe una «volontà di tenere fuori l’amministrazione» dall’ente. A sostegno del proprio ragionamento, la Sangiorgi ricorda «la presidenza che è sempre spettata a Imola», mentre da quando si è dimesso l’ex sindaco Daniele Manca al timone del Circondario c’è Onelio Rambaldi, primo cittadino di Medicina. «Per bon ton istituzionale avrebbe dovuto lasciare dopo le elezioni – rinfaccia la sindaca –. Ma ciò non è avvenuto, e io lì oggi non sono nemmeno in Giunta».

Da qui la sferzata finale e la tentazione di mettere in discussioni quelle convenzioni grazie alle quali attualmente, nell’Imolese, servizi come la Polizia municipale, i tributi e il personale vengono portati avanti insieme da più Comuni. «Ci auguriamo ci sia un cambio rotta – è l’ultimatum della Sangiorgi –. Imola non deve solo mettere i denari, ma avere la possibilità di scegliere il meglio per i propri cittadini. Se continuerà questo modo di agire, ci vedremo costretti a uscire dalle gestioni associate. O almeno da alcune».