
Zanini: "L’Imolese deve essere più cattiva"
di Giovanni Poggi
Qualità e quantità, e uno che la maglietta che indossa la suda ogni domenica, senza risparmiarsi mai e, qualche volta, anche andando oltre, come testimoniano le due espulsioni accumulate fin qui. Matteo Zanini, una vita da mediano e non, anche da rifinitore ed esterno di centrocampo: dove lo metti lui sta, e segna, come tre giorni fa al Gubbio. Ma non è bastato a far uscire l’Imolese dalla crisi, la classifica però grida, e il tempo per riuscire salvarsi è sempre meno.
Zanini, da inizio stagione rappresenta uno dei pochi punti fermi dell’Imolese: com’è il bilancio fin qui?
"In carriera sono uno che si è riuscito sempre a ritagliare dello spazio in campo, cosa che sta avvenendo anche qui a Imola. A livello personale mi posso dire contento, mentre se guardo questa esperienza in toto, in base al campionato e alla classifica, non sono per niente soddisfatto. Ma è normale che sia così, faccio parte di una squadra e ragiono di conseguenza: in passato mi è capitato di conoscere compagni che magari pensavano più a loro stessi e allo score personale, io invece guardo all’opposto, perché se è vero che i gol e le presenze contano, retrocessioni o promozioni contano ancora di più".
Col Gubbio un’altra prestazione convincente, ma non è bastato per vincere. Cosa vi manca? Alcuni dei suoi compagni hanno parlato di mentalità.
"Non credo, semplicemente è una questione di mancanza di cattiveria: con un po’ più di rabbia, avremmo potuto impedire agli avversari di agire e di punirci con così tanta libertà. Il gol subito domenica è lo specchio del nostro momento e testimonia una carenza di voglia e cattiveria agonistica. Come vincere, anche chiudere una partita senza subire gol deve diventare un obbiettivo".
Intanto la classifica continua a piangere, e manca sempre meno alla fine.
"Non siamo una delle peggiori squadre del girone, ne sono e ne siamo consapevoli di ciò, anche se la classifica purtroppo indica questo. Non ci sono alternative, dobbiamo iniziare a vincere, soltanto se ci riusciremo scatterà la scintilla. Una volta sbloccati, sono sicuro che potremo giocarcela fino in fondo, ma servono assolutamente i 3 punti".
E ora c’è la Fermana: sarà l’ultima spiaggia?
"Sì, la possiamo definire così, anche le ultime però lo sono state, e nonostante questo siamo tornati a casa con meno di quanto avremmo meritato sul campo. Il fatto che ci sia maggior pressione è positivo, è quella che ci deve spingere a fare risultato. Sappiamo che oggi la classifica dice che nella nostra attuale posizione retrocederemmo direttamente in D, ma abbiamo visto che basta anche poco per ribaltare la situazione e rimetterci in corsa. Adesso pensiamo una partita alla volta, ne mancano ancora nove, che sono tante: prima abbandoniamo il penultimo posto, poi sono sicuro che riusciremo a guardare avanti con ancora più fiducia".
Domenica, vince chi?
"Al di là di ogni discorso tattico, la realtà è che vincerà chi avrà più fame e voglia, non c’è molto da aggiungere".