Il ping pong fra chi governa e chi sta all'opposizione

Menzogna, promessa, plauso. Sono tre parole, che indicano altrettanti comportamenti della politica e dei politici. Il primo è più frequente nelle minoranze che tendono a negare o a ridurre i meriti di chi governa. Esempio evidente di questi ultimi giorni le dichiarazioni di un’ importante esponente del PD marchigiano che si lamenta delle liste di attesa nella sanità e dei mancati finanziamenti della linea ferroviaria Roma-Ancona. Solo che si dimentica, o finge, che il partito democratico ha governato ininterrottamente le Marche prima dell’attuale maggioranza e che, per dire, in un grosso centro sull’Adriatico un mio stretto parente qualche hanno fa è rimasto al telefono per tre giorni per prenotare una visita, credo senza risposta. E che il raddoppio della ferrovia che collega il capoluogo alla capitale è una favola che dura da decenni, tanto quanto i tempi delle giunte rosse. Altrettanto può dirsi quando si accusa l’esecutivo del peggioramento della situazione finanziaria del Paese: a parte non citare la forte riduzione del rapporto debito/pil, si continuano a nascondere i nefasti effetti delle scelte del governo che ha preceduto l’arrivo di Draghi. Da ultimo in molti si sono affrettati a negare, specie sui social, il merito della Meloni per il rientro di Chico Forti che sarebbe invece dovuto al ministro Di Maio. Le promesse sono una caratteristica più tipica dei governanti ed in questo si distinguono alcuni attuali ministri che, anziché elencare le realizzazioni si sbracciano a prevedere future fortune e ad emettere condanne severissime. Infine il plauso: comune a tutte le forze politiche per meriti attuali, recenti o, anche, lontani nel tempo, nel senso che: “noi quella volta…..”).

Enrico Venturoli