Sono rimasto molto colpito dalla morte dei due alpinisti sul Gran sasso, una tragedia avvenuta a metà della loro carriera sia di lavoro che della loro vita privata. Ma dopo tutto ancora una volta leggo che si cerca di trovare qualcuno che sia colpevole di non aver impedito un comportamento comunque rischioso. Andare in montagna penso sia uno "svago" piacevole ma soggetto a numerosi rischi. In questa circostanza il rischio è stato fatale. Leggo che si cerca di trovare colpe da attribuire ad altri con la convinzione che "dovevano fermarli". C'è però sempre la responsabilità delle proprie decisioni.
Rossano Sermenghi