REDAZIONE ANCONA

Fenomeno devastante. Ospedali, università e case "inghiottite"

Storia della città di Ancona: la frana del 1982. La linea ferroviaria traslò di oltre dieci metri, 3661 persone furono evacuate e molti lasciarono la città. Un sistema di monitoraggio d’interesse internazionale

La frana di Ancona del 1982: la linea ferroviaria traslò di oltre dieci metri, 3661 persone furono evacuate e molti lasciarono la città

La frana di Ancona del 1982: la linea ferroviaria traslò di oltre dieci metri, 3661 persone furono evacuate e molti lasciarono la città

I 40 anni della frana sono stati ricordati nel 2022 con una serie di manifestazioni. Segno che il tempo sul versante nord della città, da Posatora, al Borghetto fino alla Palombella e anche oltre, non è mai veramente passato. Le cicatrici sono ancora ben visibili sul volto di questa città millenaria. La storia si è fermata su quella collina che sotto i colpi della pioggia incessante di quei giorni scese lentamente verso il mare. Per chi la visse da vicino e sulla propria pelle fu un choc terrificante.

Nella villa abbandonata: “E’ rimasto tutto al 1982”

La frana del 13 dicembre 1982 non fece vittime, ma sconvolse lettaralmente Ancona: coinvolse 342 ettari di terreno urbano e sub-urbano. L’esteso movimento franoso danneggiò due ospedali e la Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona, lese o distrusse completamente 280 edifici, per un totale di 865 abitazioni, divelse la ferrovia e la strada costiera su di un fronte di circa 2,5 chilometri. La frana provocò anche danni alla popolazione: 3.661 persone (1.071 famiglie) vennero evacuate dall’area colpita dal dissesto. Circa 500 persone persero l’impiego. Molti anconetani scelsero di andare via dalla propria terra.

La frana sull’Appennino modenese che avanza 50 centimetri all’ora

La linea ferroviaria Milano-Lecce (Adriatica) e la SS Flaminia traslarono di oltre 10 metri verso mare. A seguito dell’emanazione di una legge regionale, il Comune di Ancona ha attivato un monitoraggio in continuo della frana e redatto un piano di emergenza. Il sistema di early warning controlla h24 le condizioni di stabilità dell’area con una rete di monitoraggio topografico superficiale integrato da un monitoraggio geotecnico profondo, è conosciuto in tutto il mondo e costituisce un esempio di gestione del rischio e convivenza attiva con la frana, visitato da tecnici di tutto il mondo.