Clementoni, quando il gioco divenne educativo. Rivoluzione Sapientino

Sessant ’anni fa a Recanati nacque la prima azienda a ideare un prodotto diverso da bambole e trenini

Una lunga avventura cominciata a Recanati nel 1963. L’idea di lanciare una nuova idea di gioco venne a Mario Clementoni. Il prmo gioco italiano da tavolo fu La tombola della canzone, ispirato al festival di Sanremo. Quattro anni dopo arrivò il Sapeintino, un successo enorme che continua ancora oggi

Una lunga avventura cominciata a Recanati nel 1963. L’idea di lanciare una nuova idea di gioco venne a Mario Clementoni. Il prmo gioco italiano da tavolo fu La tombola della canzone, ispirato al festival di Sanremo. Quattro anni dopo arrivò il Sapeintino, un successo enorme che continua ancora oggi

Macerata, 2 dicembre 2023 – Ha rivoluzionato l’idea stessa di gioco con un’invenzione geniale che ancora appassionata tanti bambini: il Sapientino. Una grande famiglia, quella della Clementoni, che opera dal 1963 nel settore dei giocattoli. Nata da un’intuizione del suo capostipite Mario affiancato dalla moglie Matilde, l’azienda festeggia quest’anno i 60 anni di attività nel segno della continuità con tutti i quattro figli, oltre ai nipoti, che hanno ereditato dai loro genitori la passione per i giochi destinati ad ogni età, soprattutto ai bambini. Oggi alla guida di questa grande realtà recanatese, che ha mantenuto forti legami con il territorio, troviamo Giovanni Clementoni, nel ruolo di amministratore delegato dai primi anni 2000, Patrizia, Presidente della società, Pierpaolo, Direttore Ricerca Avanzata e Stefano, Direttore Logistica e Responsabile della filiale di Hong Kong.

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"Giocare è una terapia a tutte le età"

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"Siamo cresciuti in un ambiente familiare molto intriso nell’azienda – spiega Giovanni - per cui, quando è venuto il momento di scegliere che cosa fare da grandi, non c’è stato alcun dubbio per nessuno di noi. Abbiamo avuto la fortuna di ereditare un solco importante già tracciato da mio padre e noi quattro abbiamo cercato di espandere". Come nasce l’idea di realizzare giochi? "Da un’intuizione di mio padre nei primi anni Sessanta. Lui all’epoca si occupava di import-export di strumenti musicali. Era a New York alla fiera del giocattolo e si accorse di quanto allora l’Italia fosse indietro nella produzione di giochi in scatola. Lasciò il suo lavoro e in un locale, oggi una pizzeria, in via Nazario Sauro iniziò a realizzare i primi giochi. Molte persone allora si erano messe in proprio creando dei filoni produttivi che oggi sono aziende molto importanti. Mio padre ha fatto la stessa cosa, ma scegliendo un prodotto un po’ inusuale come il giocattolo. Qui – continua Giovanni Clementoni – entra in gioco mia madre, che ha sostenuto mio padre nella sua scelta e che ha avuto un ruolo fondamentale in tutti questi anni perché ha rappresentato l’anima sociale di questa azienda".

Dai puzzle al primo gioco da tavolo italiano, la Tombola della Canzone, ispirato al Festival di Sanremo, e poi quattro anni dopo il più grande successo dell’azienda, il Sapientino. "Già. In Italia allora c’era un numero considerevole di aziende che realizzava giocattoli tradizionali, come la bambola o il trenino. Mio padre, però, ha avuto il colpo di genio di fare un gioco di società dai contenuti educativi, cioè utili alla crescita dei bambini. Da questa intuizione è nata l’idea del Sapientino, che ancora oggi noi produciamo perché è molto richiesto. Da allora in avanti il gioco educativo è la peculiarità della Clementoni. Possiamo dire che l’azienda di oggi è l’evoluzione di quella realizzata da mio padre perché le scelte fondamentali sono state fatte in quel tempo".

Che cos’è oggi la Clementoni? È un’importante e consolidata realtà industriale, fortemente orientata verso i mercati esteri e al tempo stesso radicata nel suo territorio d’origine dove inventa, progetta e sviluppa tutti i prodotti del catalogo. Con un fatturato di 206 milioni di euro (aprile 2022 – marzo 2023), 28 milioni di giochi venduti all’anno in 83 diversi Paesi, 7 linee di prodotto, 1.100 nuovi codici ogni anno, 600 dipendenti, 9 filiali commerciali oltre all’HQ in Italia (Francia, Germania, Spagna, UK, Portogallo, Belgio, Olanda, Turchia e Polonia), una filiale operativa a Hong Kong e 83 paesi raggiunti con l’export. "Oggi possiamo dire che l’azienda ha un mercato per il 70% estero e di questo il 90% europeo, con 7 linee di produzione di cui quella più importante in termini di fatturato è la prima infanzia seguita dai giochi scientifici e educativi, anche se la linea del Sapientino rimane il caposaldo. Oggi ci rivolgiamo non solo ai bambini o al tempo libero, ma anche a chi, bambini o anziani, ha capacità cognitive ridotte per stimolare un aspetto importante legato alla socializzazione. Abbiamo un gruppo di 60 persone che lavora e fa ricerca proprio per questo".

Le ultime sfide riguardano la tutela dell’ambiente e la crisi energetica. "L’attenzione all’ambiente fa parte della natura stessa dell’azienda e dei nostri clienti e lavoriamo dai prodotti usati al riciclo degli scarti di lavorazione. Per fortuna i costi energetici più alti e l’inflazione per ora ancora non hanno inciso sulla tenuta dell’occupazione e sul mantenimento dei tanti progetti sociali che abbiamo".