Cianni, dt della Recanatese. "Non meritavamo la retrocessione, spero che Filippi rimanga con noi»

La Recanatese riparte con determinazione dopo la retrocessione, con il sostegno del patron Guzzini. Il direttore Cianni analizza le difficoltà e le prospettive future del club.

"Non meritavamo la retrocessione, spero che Filippi rimanga con noi"

"Non meritavamo la retrocessione, spero che Filippi rimanga con noi"

"La ferita sanguina ma lo scoramento è già terminato": la Recanatese insomma riparte con nuovo slancio, nonostante tutto. A parlare è il direttore tecnico Josè Cianni, dopo l’ennesimo atto d’amore del patron Guzzini che ha annunciato la sua disponibilità e quella della famiglia per cercare di ripercorrere la strada del ripescaggio. "Noi che abbiamo la fortuna di lavorarci fianco a fianco quotidianamente non avevamo bisogno di conferme. Il suo spessore umano è immenso ed è un imprenditore che tiene in modo smisurato alla città ed al territorio, questo ulteriore impegno è assolutamente in linea con tutto quello che ha fatto in questi decenni".

Non è usuale invece che dopo una batosta simile il gruppo abbia avuto la forza di ritrovarsi tutti assieme per il saluto di fine stagione.

"Abbiamo costruito uno spogliatoio fortissimo che è rimasto compatto anche in mezzo a queste autentiche tempeste vissute. Anche per questo la retrocessione sul campo è stata dolorosa: la nostra era una squadra che, per il suo valore, non meritava un verdetto simile ma vi assicuro che questo ci renderà notevolmente più arrabbiati".

Un gruppo però che per oltre due mesi è andato, almeno in alcune sue componenti, in corto circuito con Pagliari. Quali sono state le cause che hanno determinato questa rottura, rammentando che, ad inizio novembre, dopo tredici giornate, la squadra era ad immediato ridosso delle primissime?

"È complesso poterlo dire: di certo ci sono state motivazioni diverse e non c’è mai una ragione specifica. Anch’io non sono stato sufficientemente bravo a recepire quanto stava accadendo e dunque ad intervenire con prontezza. Riaffermo però che se siamo giunti a giocare l’ultima partita in uno scenario importante come quello di Pesaro per restare tra i professionisti, l’ottanta per cento è merito di Pagliari che mi ha insegnato molto da tantissimi punti di vista. Ha portato la Recanatese laddove non era mai arrivata poi le storie hanno un inizio ed una fine anche se mi aspettavo, in questo caso, un epilogo diverso".

Gli errori però sono stati anche altri.

"Sicuramente ma io sono, in qualità di dirigente in questo club dal 2017, appena retrocessi in Eccellenza e se questa società ha una qualità è senz’altro quella di saper prendere di petto i propri sbagli. Anch’io ho preso delle decisioni assolutamente impopolari, ma la priorità non è stata mai la reputazione personale ma il bene della Recanatese che, professionalmente, viene sopra ogni cosa".

Si riferisce anche alla scelta di Filippi?

"Ovviamente e dico che è un lavoratore incredibile che prestissimo, ogni mattina, è in sede per condividere e programmare. I ragazzi lo stimano ed ho notevoli aspettative su di lui".

Quindi il progetto tecnico potrebbe proseguire con l’allenatore siciliano?

"Mi piacerebbe".

Anche questi sono giorni intensi.

"Assolutamente: la società è impegnatissima con le urgenze e l’obiettivo è intanto quello di presentarci nel miglior modo possibile…a tutte le eventualità".

Andrea Verdolini

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