Recanatese, l’ora della verità: "A Pesaro senza fare tanti calcoli"

Il portiere giallorosso Meli sul match che vale la salvezza: "C’è solo da portare a casa il risultato"

Recanatese, l’ora della verità: "A Pesaro senza fare tanti calcoli"

Recanatese, l’ora della verità: "A Pesaro senza fare tanti calcoli"

È la "partita dell’anno" e forse anche qualcosa in più. In palio, in novanta minuti, non c’è soltanto una salvezza ma restare nell’ambito professionistico, con tutte le implicazioni che ne conseguono. La Recanatese, nel 2022, ha conquistato questo traguardo con fatica e sudore, adesso si vede costretta a difenderlo con le unghie e con i denti nello spazio di un match che equivale ad una finale che, tra l’altro, è pure un derby fratricida. Sul piatto della bilancia, oltre all’ardore ed all’agonismo che dovranno essere massimali, la squadra giallorossa dovrà cercare di far valere quelle armi che gli sono maggiormente congeniali ossia la predisposizione al gioco corale ed in linea che infatti domenica scorsa ha fruttato quel gol di Melchiorri, solitario ma che potrebbe risultare fondamentale.

È anche vero che quando parliamo della Recanatese di quest’anno tentare di fare delle previsioni assomiglia davvero ad un azzardo: vedremo la squadra combattiva, convincente, spettacolare e vincente ammirata, per esempio, a Pescara o nelle recenti prestazioni casalinghe o quella sottotono, remissiva, arrendevole che ha caratterizzato il momento nero della stagione e purtroppo anche lo scontro diretto di Olbia ed in parte di Sestri Levante? Tutto ruota attorno a questo interrogativo, anche se, possiamo starne certi, il gruppo è perfettamente consapevole dell’importanza, basilare, della posta in palio.

Due battute con il portiere leopardiano Gabriel Meli che, al Tubaldi, ha fatto correre un paio di brividi ai suoi sostenitori nel primo tempo per poi guadagnarsi, ampiamente, la pagnotta nella ripresa: "Posso dire che ci siamo preparati nel migliore dei modi durante queste due settimane. Abbiamo anche studiato la Vis Pesaro nei minimi dettagli e credo che si sia visto domenica scorsa, disputando, all’andata, una buona gara. È vero che ci siamo abbassati un po’ troppo nel corso del secondo tempo, ma dovuto anche al risultato che stava maturando".

Il vostro rendimento in trasferta non lascerebbe troppo tranquilli, anzi.

"Potrebbe sembrare una sorta di tabù ma non credo molto in queste cose. È assolutamente una finale e non ci sono tanti calcoli da fare: c’è semplicemente da dare il massimo e cercare di portarla a casa in tutti i modi".

Avrete un sostegno massiccio anche oggi.

"Sappiamo che i tifosi sono dalla nostra parte e lo apprezziamo tantissimo come lo abbiamo apprezzato anche in casa con il loro calore e le loro coreografie".

Infatti, restando in argomento, una rappresentanza della Gradinata Sud è tornata ieri mattina allo stadio per incitare la truppa al termine della rifinitura. C’erano i rappresentanti della vecchia guardia ed anche giovani leve per fare il pieno di energia, consolidare lo spirito di appartenenza a poche ore dalla partita. Si è creato questo importante connubio che porterà circa 350 tifosi leopardiani al Benelli: una sorta di esodo con quattro pullman completati e tante auto private al seguito. Non si ricorda, sul colle dell’Infinito, una partecipazione così cospicua ed è un tesoretto che andrebbe salvaguardato con tutte le forze a disposizione. Non da ultimo, anzi, anche la Società ha fatto la sua parte: il Patron è andato diverse volte ad esortare i suoi ragazzi con parole e con fatti concreti, giusto per non lasciare nulla di intentato. Altri poi saranno i ragionamenti da dover sviluppare partendo dalla indispensabile premessa che non si doveva arrivare a questo punto ma tant’è. Lo sport è (anche) questo, con i suoi passaggi che, a volte, sono crudeli: proprio per questo oggi servono grandi giocatori ma soprattutto veri uomini.

Andrea Verdolini

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