Recanatese, serve un cambio rotta

Riemergono in campo le lacune dei leopardiani. Il tecnico Pagliari ha parlato. di "problemi di squadra"

Le lacune della Recanatese attuale che si erano intraviste a Genzano ed in parte "mascherate" dalla rocambolesca vittoria contro il Real Giulianova, sono riemerse, stavolta con sconcertante chiarezza, nel recupero di mercoledì contro una compagine come l’Aprilia, non trascendentale ma in grado di approfittare delle contingenze favorevoli che la situazione gli ha proposto.

Problemi di squadra, non di singolo reparto, ha legittimamente sottolineato Giovanni Pagliari in sala stampa perché comunque un allenatore deve ragionare in questi termini. Subire però 4 gol del genere fanno suonare forti tutti i campanelli di allarme possibili con il triste primato di 10 reti subite in 270 minuti. I quasi increduli laziali sono andati in porta con facilità quasi irrisoria e sorprendente se pensiamo che la terza linea giallorossa, a parte il baby Donzelli, era composta da Scognamiglio, 29 anni ed un’esperienza da vendere in questa categoria, Ferrante, trentenne anche con un passato tutt’altro che remoto tra i professionisti e Brunetti, anche lui classe 1992, titolare inamovibile nelle ultime stagioni nel Romagna Centro e nel Forlì. E’ sembrato quasi che ci fosse poca cattiveria agonistica, scarsa aggressività sugli avversari che non hanno preso e ringraziato. Stessi difetti dello scorso anno eppure i protagonisti sono praticamente cambiati tutti proprio perché la priorità nella campagna acquisti estiva era di mettere ordine in questo settore. Non sarà un lavoro semplice per il mister ma l’imperativo è davvero di invertire la rotta.

Nota lieta: la Recanatese si riconferma scuola calcio elite, un riconoscimento che viene assegnato solo alle società che rispettino determinati standard qualitativi in merito alla professionalità degli istruttori ed al livello del progetto tecnico proposto.

a. v.